di Antonello Laiso. Sembra che ultimamente sia molto in voga sulla stampa una terminologia: quella del “trasformismo politico”, tale che per chi non e’ più giovane non e’ affatto nuova, anzi impressa in quella memoria storica della nostra Politica come un DNA che ciclicamente si riproduce.
La politica possiede intrinsecamente quel lato magico per cui una forza, un partito o singoli individui si spostano da quelle posizioni sancite e note, da quei colori repentinamente cambiati per altre posizioni, un ombrello portato perennemente in quella 24ore.
Illuminazione spirituale, cambio di quelle idee, riposizionamenti su battaglie che una volta erano quelle da combattere e perche’ no convenienza personale.
Possiamo scriverlo non e’ peccato ne reato.
Nei 150 anni di storia politica Italiana il trasformismo politico inizia a manifestarsi da Giolitti per passare a De Pretis.
Tale trasformismo viene per definizione personale e letteraria dal popolo considerato negativamente ovvero la prova di un cedimento per ottenere vantaggi da chi piu’ può offrirne quindi la causa di un inquinamento della politica.
Anche chi ha tanto criticato in un primo momento quel trasformismo magico che avvolge e cattura senza potersene liberare facilmente spesso ne e’ stato vittima, Francesco Crispi nella lontana nostra storia Politica lo defini’ un “incesto parlamentare” ma in seguito ne aderi’ pienamente cambiando quella casacca.
Ma senza spostarci molto lontano negli anni ricordiamo qualche partito o politici degli ultimi 40 anni della nostra storia politica che pur stando al Governo quasi perennemente ha concesso quell’ onore delle armi a quegli avversari chiaramente dichiarati, invitandoli per scopo, per bisogno ad entrare in quelle luminose stanze della politica per un Governo d’insieme.
Non possiamo quindi meravigliarci più di tanto ad un virus che esiste ed esistera’ sempre come l’influenza essendo divenuto come una “conditio sine qua” anche se non per tutti, di quella posizione di quel cambio di colore, quel cambio di ispirazioni quel cambio di ideali che sicuramente possono avvenire nella politica.
Certo chi ha creduto in quelle idee, chi ha votato quel Parlamentare, se pur fosse stato eletto con il solo voto del popolo come c’era una volta e non in quei collegi blindati magari senza conoscere neanche il popolo, rimarra’ deluso su un qualcosa in cui ha creduto, su quelle belle parole, quei lungimiranti discorsi, rivelatosi poi illusione al pari di un bel canto di una sirena.
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X Vale '88 Scusa ma li ho visti solo io quelli che cantavano cori fascisti e facevano il saluto romano?…
X roberto b Io penso che se gli ex comunisti Bertinotti, D'Alema, Bersani e Napolitano (pace all'anima sua) non dichiarano…
X Vale '88 e anche per Vittorio Feltri. Quando vedette qualche migliaia di persone che cantano inni fascisti e fanno…
Non c'è nessuna legge che impone di dichiarare di essere antifascista. Il fascismo è un movimento storico finito da 80…
...peccato che i parlamentari ad eleggerli siamo noi o meglio appena il 50 per cento di noi!