Tirare la cinghia ai ‘soliti fessi’ non è la ricetta giusta per uscire dal tunnel della crisi!

Lavoro, pensioni, sanità, scuola, giustizia, welfare, ecc, ecc, sono le criticità cui qualsiasi governo dovrebbe mettere mano, ma in maniera seria e soprattutto equa e responsabile.

La cura per risollevare l’Italia dalla crisi e farla uscire da un tunnel che sembra non avere più fine, non può e non deve essere sempre quella di far tirare la cinghia ai “soliti fessi”, spolpati fino all’osso da una fiscalità che grava tutta sulle spalle di pensionati e lavoratori dipendenti, a fronte di stipendi e pensioni da fame, ma il debito pubblico deve essere equamente redistribuito secondo i dettami costituzionali: Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva!

L’articolo 53 della Costituzione sostiene che l’imposta che i cittadini, anche apolidi e stranieri, sono tenuti a versare è proporzionale all’aumentare della loro possibilità economica. In altre parole, l’imposta cresce con il crescere del reddito.

Il rilievo del criterio di progressività risiede nel gravare sulle classi sociali più abbienti così da poter soccorrere e sostenere le classi sociali in difficoltà, garantendo i diritti e i servizi sociali fondamentali quali la pubblica istruzione, l’assistenza sanitaria, la previdenza sociale e l’indennità di disoccupazione, criteri sui quali si basa lo stato sociale italiano.

A livello pratico l’attuazione del principio di progressività nel sistema fiscale italiano è garantito dall’Irpef, l’imposta sul reddito delle persone fisiche.

Tuttavia, corre l’obbligo di evidenziare quanto questo principio sia messo in crisi dalle diverse imposte sostitutive, eccezioni, estrogeni tributari che, soprattutto negli ultimi anni, hanno caratterizzato la legislazione fiscale nazionale.

Allo stesso modo, è doveroso precisare che i criteri di capacità contributiva e di progressività non esonerano i cittadini in difficoltà dalle imposte indirette, il cui massimo esempio risiede nell’Iva, l’imposta sul valore aggiunto.

Insomma, se tutti pagassero le giuste tasse per quanto dovuto, se chi amministra e spende i soldi dell’erario fosse competente, onesto e lungimirante, la luce in fondo al tunnel sarebbe certamente assai più vicina di quanto non lo sia oggi.

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13 Responses

  1. Pollan41 ha detto:

    Tirare la cinghia ed non avere cure…
    Alcuni hanno chiesto chiarimenti in merito alle statistiche sulla sopravvivenza delle persone che si curano con la chemioterapia. È tutto in questo studio scientifico del 2004 pubblicato sulla rivista “Oncologia clinica”. Il tasso di sopravvivenza è del 2% in 5 anni. Queste sono le “cure” che il sistema raccomanda e ormai impone. Le “cure” del sistema sono le “cure” del cartello farmaceutico. E queste “cure” non curano. Queste cure uccidono.

  2. Cesare S. ha detto:

    Dunque, come ci fa notare un nostro lettore, Demetrio, gli obiettivi di quella che avrebbe dovuto essere l’agenda 2030 sono stati già spostati al 2050. Di questo passo, li porteranno al 2070. E anche sui media mainstream si inizia ad ammettere che ormai è finita e la de-globalizzazione avanza sempre di più. Se ci fate caso ormai sono rimasti solamente i canali della falsa controinformazione a propolare la falsa idea del Grande Reset imminente. Sono quelli dei blackout nel 2021 poi spostati al 2022 e sono quelli delle irruzioni nelle case dei non vaccinati. Sono quelli che da settimane hanno le loro pagine piene di scene di disgutosi insetti tutte volte a far credere che da domani avremo uno scarafaggio nel piatto. Sono i professionisti della menzogna persino peggiori dei media mainstream.
    (Fonte : Cesare Sacchetti TELEGRAM)

  3. Savastan ha detto:

    Santà senza dottori e senza servizi. L’Italia del deserto sanitario
    Quando si afferma che l’euro e l’austerità che esso comporta significa uccidere vite umane qualcuno crede erroneamente che questo sia un concetto astratto. Non lo è. È dannatamente reale. Questo è l’euro. È la fine dello Stato per come lo si era conosciuto. È l’omicidio di un Paese attraverso l’arma della moneta finanziaria.

  4. Lancillotto ha detto:

    Venti miliardi in meno sui conti correnti: così l’inflazione ha impoverito gli italiani. Lo studio della Fabi: si inverte la tendenza e la corsa dei prezzi erode i risparmi L’inflazione e il caro-vita invertono la tendenza al risparmio degli italiani: dopo quattro anni di costanti aumenti, nel 2022 il saldo totale dei conti correnti delle famiglie del nostro Paese è diminuito di quasi 20 miliardi di euro. Da agosto a novembre si è registrato, infatti, un calo di 18 miliardi da 1.177 miliardi a 1.159 miliardi, con una riduzione dell’1,5%. La fotografia, scattata dal sindacato bancario Fabi, spiega che già a giugno, rispetto a maggio, c’era stata una prima diminuzione di dieci miliardi. La vistosa inversione di tendenza sulla capacità di accumulo dei correntisti arriva dopo un lungo periodo di incremento dei saldi dei depositi bancari: a fine 2017 l’ammontare complessivo era a quota 967 miliardi, a fine 2018 a quota 990 miliardi (+23 miliardi), a fine 2019 a 1.044 miliardi (+54 miliardi), a fine 2020 a 1.110 miliardi (+66 miliardi) e a fine 2021 a 1.144 miliardi (+34 miliardi). I dati evidenziano quasi cinque anni di risparmi (da dicembre 2017), ma con un preoccupante cambio di rotta alla fine del 2022: i conti degli italiani sono sempre cresciuti e hanno superato quota 1.000 miliardi, con una tendenza all’accumulo che ha oltrepassato i 212 miliardi di euro (somma del risparmio accumulato dal 2017 al maggio 2022). La variazione annuale è stata sempre positiva e con un bilancio totale di 1.044 miliardi a fine 2019, a 1.110 miliardi a fine 2020, a 1.144 miliardi a fine 2021 e a 1.179 miliardi a maggio 2022.

  5. Werner Z. ha detto:

    100 milioni di euro X i banchi a rotelle che ora si buttano. Non li dovrebbe pagare la ex ministra AZZOLINA?

  6. Libero ha detto:

    CASE POPOLARI – INTEGRAZIONE – ASSISTENZA…. ma non per i poveracci nati italiani che vergogna e dire che governa la Destra che schifo

  7. Ursus ha detto:

    Noi tiriamo la cinghia ma le ONG: La nave Geo Barents, che dopo lo sbarco ad Ancona era tornata ad Augusta per il cambio dell’equipaggio, è pronta a tornare nel Mediterraneo centrale per un nuovo intervento. La partenza è fissata per oggi o domani: “Nel week-end faremo alcune esercitazioni e poi ci dirigeremo verso sud”. Si prospettano nuove polemiche per la nave della Ong, supportata dalla sinistra, che al pari di tutte le altre organizzazioni non governative nelle ultime settimane ha alzato la voce contro il nostro Paese, nel tentativo di intimorire il governo convincendolo a fare un passo indietro. I ns. governanti fanno gli interessi della UE ma se ne impippano della ITALIA

  8. Mariner 1777 ha detto:

    L’ITALIA nonostante le sparate è un PAESE non certo ricco, ma pieno di possibilità. Se non si attirano capitali stranieri e non si CREA CREA CREA Lavoro, non esoste futuro. Fare sbarcare a migliaia persone che non portano nulla. Basta con la favola popolazione vecchia:NON CI CREDE PIU’ NESSUNO.

  9. Tumburus ha detto:

    30MILIARDI X ACCOGLIENZA, con 30 Miliardi quanti milioni di Italiani si potevano aiutare.
    Vendono armi all’Africa e poi si stupiscono che vengono da noi, idem per le materie prime.
    Il popolo italiano non resiste più, chiudere frontiere ed aiutare dalla UE ma a casa loro.

  10. LoZio ha detto:

    MANTENIAMO TUTTI QUELLI CHE ARRIVANO DOPO LO SBARCO DIRITTO AD ASS.ZA SANITARIA,….
    Un trentacinquenne straniero è stato denunciato per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale: dopo aver molestato gli utenti della stazione di Modena, avrebbe preso a pugni i due agenti della polizia ferroviaria che lo avevano invitato ad andarsene.
    Questo è il ringraziamento

  11. Adriensen ha detto:

    GUARDATE quanto guadagnao:
    PARLAMENTARI e Parlamentari europei – Consiglieri Comunali – Direttori dei Ministeri – Commessi della Camera ed addetti al QUIRINALE. Una ITALIA divisa in caste

  12. Della VOVERE ha detto:

    SOROS : Dal 2000 ad oggi il magnate nato a Budapest ha stanziato 21 miliardi di dollari tra partiti e lobby: il più grande bancomat per cause politiche al mondo. Ai bisognosi ZERO. Ecco la giustizia…

  13. SPQR ha detto:

    In ITALIA c’è una democrazia politica incompleta ( non si elegge:capo dello Stato – Premier – Giudici – Consulta- non esiste ilReferendum propositivo) ma manca soprattutto la DEMOCRAZIA ECONOMIA, l’art.46 Cost.ne partecipazione dei lavoratori alle IMPRESE. Un articolo inattuato

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