Terremoti e alluvioni. I cambiamenti climatici fanno la loro parte, ma molto si può evitare con la prevenzione.

di Maurizio Guandalini. Ieri mattina, alle 4 e 30, in coincidenza con la scossa di terremoto al Mugello, leggevo in rassegna stampa l’avvertimento del vulcanologo Mario Mattia, sull’arrivo del Big One in Sicilia. Siracusa, Ragusa, Catania. Un fenomeno distruttivo e devastante. Capace di seminare distruzione e morte. Concatenato a cataclismi precedenti. Di centinaia d’anni fa. In una zona notoriamente sismica. Teniamocela a mente l’espressione zona notoriamente sismica. Perché è lo stesso di quello successo l’altra notte in Toscana. Nel 1919 scossa del 6,5. 100 morti.

Siamo ubriachi delle messe cantate che dobbiamo propinarvi.

Il Global Climate Risk Index colloca l’Italia al sesto posto al mondo per vittime, negli ultimi 20 anni, causate dagli eventi estremi. Abbiamo negli occhi frane e inondazioni provocate dalle piogge.

I cambiamenti climatici fanno la loro parte, ma i geologi ci ricordano che molto si poteva evitare.

Con la prevenzione. Se i letti dei fiumi si pulivano. Se le case costruite dove non si poteva fossero state abbattute. Vale lo stesso per le abitazioni sulle pendici dell’Etna o sui Campi Flegrei, a ridosso del Vesuvio. Il sindaco di Sorbolo, alle prese con la piena del Po, ricordava che se – sempre questo complemento riflessivo che ci perseguita – avessero eretto un diga che regolava le piene non c’era alcun pericolo incombente.

Peccato che il piano ItaliaSicura è stato cancellato dal precedente Governo. E così i finanziamenti da 6 milioni per lo sbarramento. Continuiamo a cercarcele. Perché non è vero che bisogna prendere quello che arriva. Il fatalismo non ci appartiene. Destino?

I terremoti non si sa quando arrivano. Però basterebbe  sottoscrivere un patto, chiaro, di amicizia lunga. Con gli italiani. Maggiormente esposti alle calamità. Mettendo in sicurezza gli edifici. A partire dalle scuole. Poi ospedali e case private. Un obbligo. Impossibile cavarsela con vaghi inviti ad assicurare qua e là. Così non ci si sposta un millimetro dal baratro. Mentre al Mugello si contano gli sfollati e i danni.

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2 Responses

  1. LoZio ha detto:

    La tv, i giornali, la radio, internet…. inguardabili!
    Meno male che abbiamo freeskipper!!!!
    Almeno qui il gioco lo conduciamo noi!!!!

  2. Giacomo-TO ha detto:

    Il politico ha compreso che la PREVENZIONE non paga in termini elettorali, purtroppo in Italia è così. In altri Paesi la PREVENZIONE paga, in Italia paga avere:Visibilità, audience, urlare in TV e ripetere ognis secon Ca…o. In un altro Paese civile in TV un soggetto che utilizza il turpiloquio per fare audience con tanto di bava alla bocca non andrebbe in TV, in Italia se vuoi andare in TV di tanti ca..o, urla ed insulta, le querele fanno notorietà.
    Ogni sera alle 18.30 sentite La Zanzare:vaff….o, e parolacce in sequela. ma il tal conduttore Giuseppe è sempre in TV ed è personaggio pubblico.
    Serietà, preparazione, impegno,..,in Italia non pagano anzi sono penalizzanti.
    Siamo al punto che siamo, perchè alla maggioranza della gente piace la decadenza e teniamocela. Ma non lamentiamoci quando abbiamo bisogno dello Stato e non lo troviamo,il ns. disinteresse e la nostra accettazione della situazione sono la logica conseguenza.
    Io spengo la TV perchè le parolacce le sento tutto il giorno, alla sera dopo un duro lavoro dico BASTAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!

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