Telecom diventa spagnola, non ci resta che Tiscali!

“Ho aperto una chiamata per guasto in Telecom e… mi hanno risposto in spagnolo!?” Eh sì, battute a parte, Telecom Italia diventa spagnola. L’Italia cade a pezzi e quelli migliori finiscono sul mercato estero. Il fatto anomalo e del tutto singolare è quando questi pezzi vengono acquistati da chi, bilanci alla mano, non se la passa certo meglio di noi in quanto a pil e debito pubblico! E comunque, l’accordo attraverso il quale la compagnia spagnola ‘Telefonica’ diventerà indirettamente l’azionista di riferimento di Telecom Italia, acquisendo la maggioranza delle azioni di Telco, holding che controlla l’operatore italiano, è l’ennesima riprova del fatto che l’Italia per salvarsi dalla crisi, dovuta alla pessima gestione della cosa pubblica, fatta di sprechi e ruberie, è costretta a svendere i gioielli di famiglia. L’Azienda che un tempo si chiamava Sip, che apparteneva allo Stato italiano e che era tra le più potenti, innovative e floride società italiane, ha vissuto per decenni grazie alle tasche dei contribuenti. Di certo è triste che un patrimonio del genere – fatto di società, immobili, alte professionalità, con il parco auto aziendale più grande d’Italia – messo sù con le tasse di generazioni di italiani, debba lasciare il nostro Paese. Anche se il presidente di Telecom, Franco Bernabé, lascia intendere in audizione al Senato che il riassetto societario di Telecom sarebbe avvenuto, tanto per usare un’espressione molto in voga di questi ultimi tempi, ‘a sua insaputa’, avendolo appreso dai comunicati stampa: ”Abbiamo avuto conoscenza ieri dalla lettura dei comunicati stampa della recente modifica dell’accordo parasociale tra gli azionisti di Telco”. E poi ci tiene a precisare che: “Telecom non diventa spagnola, è solo Telco che ha avuto un riassetto azionario”. Insomma, mentre l’Italia cerca di arrampicarsi sugli specchi per giustificare situazioni fallimentari, gli altri Stati effettuano quelle arrampicate economiche ed industriali che portano ricchezza e benessere al proprio paese! A questo punto le chiacchiere stanno a zero, ed è del tutto evidente che sarà la compagnia iberica ad avere l’ultima parola in tutte le decisioni che contano in casa Telecom. Pertanto, dopo l’accordo con Telefonica, il panorama della telefonia italiana appare profondamente mutato e, in un settore dove il tricolore viene mestamente ammainato, l’unica compagnia interamente italiana resta Tiscali. Nel Belpaese, infatti, non rimangono altri operatori a controllo nazionale. E adesso, dopo ‘Telecom spagnola’, finale scontato anche di ‘Alitalia francese’ per la quale sono stati sborsati miliardi e miliardi di denari pubblici?

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