Tagli alle Province: un sogno che stenta a diventare realtà!

Taglio del numero dei parlamentari e rimodulazione dei loro stipendi sugli standard europei, riduzione dei costi spropositati della politica, soppressione di enti ed uffici inutili ma costosissimi, ecc, ecc. Beato chi ci crede!!! L’unica cosa che in Italia si muove, logicamente in termini recessivi, è il debito pubblico, la disoccupazione, il caro vita, le tasse, i salari, le pensioni e l’inefficienza che lo Stato palesa in ogni sua pubblica manifestazione: scuola, salute, giustizia, fisco!  Per il resto… va tutto male, o anche peggio! E’ tutto irrimediabilmente fermo! Una per tutte: la nuova mappa delle province italiane è stata definita. Il ministro Filippo Patroni Griffi aveva tuonato: “Il processo è irreversibile e da gennaio verranno meno le giunte provinciali”. Il decreto sulle Province che ne prevede il passaggio da 86 a 51, comprese le città metropolitane, sembrava almeno questo, cosa fatta. Macchè! Sono scattati i due mesi per la conversione in legge, ma il provvedimento è ancora fermo al Senato. I partiti fanno melina, prendono tempo, anche per “pararsi” a livello locale per non perdere poltrone e avere voti ad aprile!!! Fatto sta che considerando il lungo ponte di fine anno, l’operazione andrebbe chiusa prima di Natale, altrimenti il decreto scadrà e bisognerà rifare tutto da capo.

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