Svezia, per la prima volta una premier donna: ma dura in carica solo poche ore!

di Attilio Runello. La leader socialdemocratica Magdalena Andersson si è dimessa da premier, poche ore dopo essersi insediata alla guida del nuovo governo svedese di minoranza.
In un parlamento composto da 349 rappresentanti questo governo poteva contare sull’appoggio di circa 120 parlamentari. Al momento di approvare il bilancio è caduto e il Parlamento ha approvato quello dell’opposizione.
All’opposizione si trova l’alleanza di centrodestra con circa 140 rappresentanti. Inoltre è presente un consistente partito dei democratici (60 rappresentanti) che in realtà è di destra, contrario all’immigrazione e anti europeista. Completa il quadro un partito di sinistra femminista, eurocomunista ma euroscettico.
Si tratta di un quadro in cui è difficile stabilire alleanze con partiti che non sono in grado di creare una grande coalizione. Adesso si tratta di arrivare in qualche modo alle elezioni della prossima estate.
Per la prima volta in Svezia la guida del governo era stata affidata a una donna, chiamata a succedere a Stefan Lofven. Ministro delle Finanze in carica, a inizio novembre la 54enne Andersson era stata eletta leader dei socialdemocratici durante il congresso a Goteborg, segnando un primato.
Proprio per la sua determinazione e capacità di imporre la sua linea, era stata soprannominata il “bulldozer”. Spesso paragonata ad Angela Merkel, la Andersson è figlia unica di Goran Andersson, docente di statistica presso l’Università di Uppsala, e dell’insegnante Birgitta Grunell Andersson.
Le sue priorità di governo erano state presentate dopo la sua elezione a capo dei socialdemocratici. Convinta che “la Svezia può fare meglio e so che siamo noi che dobbiamo portare avanti la Svezia”, puntava su clima, ripresa del controllo democratico su scuola e sistema sanitario dopo un’ondata di privatizzazioni, lotta alla segregazione e alle bande violente.
“Da 10 anni in Svezia cresce un diffuso senso di disagio nei confronti di consistenti flussi migratori ridimensionati solo dopo un consistente giro di vite del governo Lofven quattro anni fa. Nonostante l’uguaglianza di genere sia una realtà da tempo consolidata, la Svezia era l’unico dei Paesi nordici a non avere ancora avuto un premier donna.” (Agi)

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1 Response

  1. Attilio Runello ha detto:

    Per chiarire: la legge svedese permette l’insediamento e la continuazione di un governo a patto che non ci sia la maggioranza assoluta dei parlamentari schierata contro di esso al voto.
    La fiducia all’ex ministra delle Finanze, che è stata accolta con un lungo applauso, è passata per un pelo, con 117 voti a favore, 174 contrari e 58 astenuti. Per ottenerla, era necessario che non più della metà dei membri votasse contro la sua carica.
    La situazione politica è quella di un paese dove due dei quattro partiti che formano l’alleanza di centro destra in questa legislatura hanno sostenuto il centrosinistra, che ha finito con il fare una politica di centrodestra su privatizzazioni, abolizione patrimoniale, restrizione all’immigrazione.

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