Superficialità e disinteresse: atteggiamenti comuni e dannosi per tutti.

di Francesca Marra. La pandemia covid-19 ha diffuso nel tempo, oltre le conseguenze mediche legate alla malattia, atteggiamenti e risposte nuove da parte dell’uomo. Presto è diventato usuale mostrarsi indispettiti o superficiali rispetto al prossimo e tutto ciò che fino a ieri appariva ordinaria empatia, supporto o semplicemente buona condotta morale è apparso come caso unico e raro.

Degenerata in uno stato di angoscia e melanconia perenne, la comunità si mostra ferita e debole. Vulnerabilità incrementata da una costante paura di perdere persone, cose, azioni, necessarie alla vita quotidiana, tra cui la propria famiglia o spesso il lavoro.

Egoismo e rabbia sono all’ordine del giorno per coloro che hanno dovuto reprimere autonomamente dolori reconditi nel dimenticatoio. Smaltire nella propria stanzetta, nella solitudine di quattro mura, le proprie angosce, non è stata una scelta, ma un obbligo da rispettare per contribuire alla risoluzione del contagio pandemico. La risposta non è stata uguale per tutti e soprattutto non si è fatta attendere. Comune è diventato riscontrare cambiamenti e malumore anche nelle persone che prima apparivano tolleranti e tenaci. Cosa è accaduto lo spiegano psicologi e specialisti nell’ambito rispettivo della mente e del corpo. Ma in questa sede vogliamo porre l’attenzione sulle risposte individuali alle richieste più banali, che possono essere quotidiane quanto casuali.

“Vuoi uscire con me domani?”, “Andiamo a fare shopping insieme?”, “Prendiamo un caffè in centro più tardi?” E tante altre ancora, sono le classiche domande che si pongono al compagno di sempre, quello che non avrebbe mai rifiutato una proposta simile. Eppure le risposte che arrivano e si registrano nella delusione di tanti, raccontano una realtà diversa. Maggiore superficialità ed egoismo vengono riscontrati anche in coloro che resistevano agli ostacoli del giorno, temperanti e coraggiosi. Quasi come una generale diffidenza, tutti hanno cominciato a fidarsi meno del prossimo, mostrando un carattere superficiale e disinteressato, per riprendere il titolo dell’articolo.

Cosa si pensa e si cerca di fare è ovviamente un suggerimento e non una legislazione da adempiere. Purtroppo il passato influenza notevolmente le risposte dell’individuo davanti a nuove realtà da gestire, le stesse che il contagio ci chiedeva di trattare ad una maniera specifica. Come se l’uomo si fosse abituato ad elaborare le gravità, i lutti e le rinunce da solo, oggi appare chiuso in una patina di indifferenza verso tutti. In grado di superare i momenti difficili autonomamente, si mostra sempre più intollerante e impaziente. Sentimenti del genere vengono rilevati nel 60% della popolazione italiana; percentuale che prima del contagio non superava il 35% su un campione di 15 persone.

Tramite articoli di sensibilizzazione come questo, si intende sottolineare quanto stia mutando il senso dell’empatia, della relazione e soprattutto della fiducia. Quest’ultima, difficile da acquisire, oggi diventa una prerogativa del singolo, che temerariamente crede ancora nei legami e nelle interrelazioni, formali o informali. Proseguendo la strada della diffidenza non si arriverà certo ad un miglioramento personale e sociale. Bisognerebbe, al contrario, affidarsi alla conoscenza altrui e cercare comuni accordi che portino ad un cammino sereno. Consigliate la sincerità e la resilienza, ognuno dovrebbe provare a cancellare i ricordi negativi del passato, anche col sostegno di medici.

Oggi ricordiamo che è possibile presentare la domanda del bonus psicologo tramite il portale Inps, la quale procedura sarà disponibile per minimo sessanta giorni, accreditandosi con SPID, CIE o CNS. In alternativa, si può fare domanda tramite contact center Inps entro il 24 ottobre 2022. https://www.agendadigitale.eu/documenti/bonus-psicologo-come-fare-domanda/

Affidatevi, consultate il parere di professionisti e confidate nell’amicizia, affinché i condizionali usati finora diventino concreti. Blog, social media, e realtà comunitarie fidate, possono essere di aiuto ogni giorno, se usati nella misura giusta. Fate amicizia, ampliate i vostri contatti in rubrica, ballate all’aria aperta e recuperate il tempo andato.
Perché nessuno si può salvare da solo, ma tutti possiamo salvare chi ci sta accanto e può apparire superficiale o distante solo per difesa personale; perché non si vuole soffrire nuovamente a causa di perdite pregresse. Ognuno di noi può fare la differenza, compreso tu!

You may also like...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *