Super Mario 2.0: tra sogni digitali e tasse quotidiane!

Mario Monti litiga con se stesso, prima dice di voler tagliare le tasse e poi ci ripensa. Il Premier ‘sobrio e misurato’ come piace all’Europa delle banche sarà pure ‘credibile’ all’estero, ma non si può dire altrettanto in suolo patrio! Si ripropone alla guida del governo per la prossima legislatura, ma non si candida. Sa benissimo che resterà in sella solo chi sarà capace di politiche fiscali eque e solidali, allora prima sostiene che è possibile ridurre la pressione fiscale, poi ritratta! Tant’è!!! Il Professore interviene ad una riunione dell’Intergruppo sull’Agenda Urbana, parla di politica e amministrazioni locali, ascolta la relazione del ministro Fabrizio Barca, poi risponde alle domande. Enrico La Loggia, deputato Pdl, è decisamente il più pressante. “Presidente – lo incalza – è possibile immaginare, da qui a fine legislatura, un percorso per una riduzione del carico fiscale?”. Monti fa spallucce e risponde: “Individuare un percorso, anche solo una prima tappa… Non lo escludo”. E a questo punto ce n’è abbastanza perchè si parli subito di grande novità, di rivoluzione. É la prima volta, si nota, che il premier accenna a una riduzione della pressione fiscale. Monti che fa intendere, che lascia capire che il governo è disposto ad avviare “un percorso” per ridurre le tasse: da quando è in carica, non l’ha mai detto. Anzi lo ha detto, ad agosto, quando ci ha rifilato un bel “pesce d’aprile” fuori stagione, ipotizzando e poi smentendo il taglio dell’Irpef. Oggi idem: “Nulla ha detto il presidente Monti su misure fiscali da adottare entro la fine della legislatura”. Così una nota di Palazzo Chigi. Quel che invece il professore ha ‘solennemente’ annunciato presentando il decreto Sviluppo varato dal Consiglio dei ministri speriamo non subisca la ben più grave smentita dai fatti: “L’agenda digitale è un modo per trasformare il Paese, attraverso la circolazione del sapere, la condivisioni delle informazioni, la connettività, i servizi digitali al cittadino, che sono le basi per recuperare il gap tecnologico paese”. Le norme, ha spiegato il premier, “puntano in modo ambizioso a fare del nostro paese un luogo nel quale l’innovazione sia un fattore di crescita sostenibile e produttività delle imprese”. Agenda digitale, nascita e sviluppo di startup innovative, strumenti fiscali per agevolare la realizzazione di grandi opere con capitali privati, attrazione di investimenti esteri, credito alle Pmi e liberalizzazioni in campo assicurativo: sono le principali aree di intervento del “Decreto Crescita 2.0” approvato dal Cdm. A sentire il Super Mario dell’Agenda Digitale 2.0 viene da chiedersi: sì, vabbè, ma dove… in Italia? La verità è che se solo un decimo di queste proposte diventassero atti concreti, sarebbe una svolta epocale! Ma per un attimo chiudiamo gli occhi e sogniamo che tutto ciò sia vero… che tutti gli italiani paghino regolarmente le tasse, che tutti possano guadagnare e campare dignitosamente e onestamente, che nessuno faccia politica per sistemare i propri affari, che i mezzi pubblici circolino regolarmente e che con un semplice click ed uno slalom del mouse il Paese sia davvero cambiato…

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