Statali: contratti bloccati fino al 2020, altro che “staffetta generazionale”!

Altro che prepensionamenti! Altro che svecchiamento della P.A. e staffetta generazionale! Qui a momenti non ci sono i soldi neppure per pagare gli stipendi degli Statali, figuriamoci se poi il governo, nonostante i giochi di prestigio e le chiacchiere elettorali del premier, può permettersi il lusso di prepensionare i dipendenti pubblici più anziani e assumere al loro posto i giovani disoccupati. Non c’è bisogno di un master in economia o del parere della Ragioneria dello Stato per capire che la spesa raddoppierebbe! Quindi, cari dipendenti pubblici, che speravate in uno scivolo per baipassare la riforma Fornero e godervi anticipatamente la meritata pensione, rassegnatevi a tirare avanti la carretta da qui a quanto ancora vi manca alla pensione di vecchiaia, speranza di vita permettendo. E voi, cari giovani in cerca di occupazione, non spulciate più la Gazzetta Ufficiale dei concorsi pubblici, perchè non ci troverete neanche un posto da bidello! 
Non c’è trippa per gatti. “Loro” si sono mangiato tutto!
Pertanto, in attesa che nelle prossime settimane il governo avvii “la riforma delle riforme”, quella della Pubblica Amministrazione, i dipendenti pubblici cominciano a fare quattro conti in tasca e il timore, più che giustificato, è quello di dover restare senza contratto e dunque con lo stipendio ‘congelato’ fino al 2020. L’allarme si diffonde proprio mentre viene messo a punto l’intervento sulle retribuzioni dei dirigenti, destinato a finanziare parzialmente l’incremento delle detrazioni Irpef a beneficio dei lavoratori dipendenti pubblici e privati, i famigerati 80 euro. Infatti, nel Documento di economia e finanza al momento di fare le previsioni “a legislazione vigente”, ossia sulla base degli impegni di spesa richiesti da provvedimenti già in vigore, il governo si limita ad incrementare leggermente le uscite per il personale a partire dal 2018, per la necessità di provvedere all’indennità di vacanza contrattuale per il triennio 2018-2020. Ed è questa circostanza che ha fatto scattare l’allarme: prevedere il versamento dell’indennità suppone appunto che i contratti non saranno rinnovati. Va ricordato che il blocco dura per i dipendenti pubblici ormai dal 2011: dunque nel caso le cose andassero davvero così le loro retribuzioni resterebbero inchiodate ai valori nominali per ben un decennio. 
Il che se poco o nulla scalfisce la sicurezza economica dei colletti bianchi in servizio vicino al fuoco dove ancora ci si scalda più che egregiamente (Quirinale, Camera, Senato, Farnesina, Csm, Cdm, ecc, ecc, ) percependo i cosiddetti “stipendi d’oro”,  il blocco dei contratti va, invece, ad incidere pesantemente sui dipendenti pubblici di “Serie B” rimasti a 1.200 euro al mese da quando Prodi e Ciampi li hanno consegnati all’€uro, dimezzandogli la busta paga e scambiando 1936,27 £ire con 1 €uro!

DICIAMO BASTA AGLI STIPENDI D’ORO! 

BASTA CASTA!
BASTA DISUGUAGLIANZE!
BASTA INGIUSTIZIE E PRIVILEGI!
BASTA LAVORATORI DI SERIE “A” E LAVORATORI DI SERIE “B”!
BASTA STIPENDI D’ORO: A PARITA’ DI REQUISITI, PARITA’ DI RETRIBUZIONE IN TUTTA LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE!
NON E’ PIU’ ACCETTABILE CHE UN DIPENDENTE DEL QUIRINALE, DELLA CAMERA O DEL SENATO GUADAGNI CINQUE, SEI VOLTE DI PIU’ DI UN IMPIEGATO DEL CATASTO CON PARI REQUISITI.
E’ INACCETTABILE PER GLI STESSI DIPENDENTI PUBBLICI.
E’ INACCETTABILE PER I CITTADINI CHE LI PAGANO A FRONTE DI TASSE SEMPRE IN AUMENTO E SERVIZI SEMPRE PIU’ CARENTI.
E’ ARRIVATO IL MOMENTO DI RIDURRE SPRECHI E PRIVILEGI.
MIGLIORIAMO L’EFFICIENZA E L’EFFICACIA DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE.

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