Statali, arrivano le pagelle. Il governo mette dietro la lavagna i cattivi e premia i buoni.

L’ultimo contratto per adeguare le retribuzioni degli Statali è scaduto nel 2009 e da allora non è stato più rinnovato fino alla sentenza della Corte Costituzionale del 24 giugno 2015, che ha dichiarato l’illegittimità del blocco evitando però al Tesoro l’esborso degli arretrati. Nella legge di Stabilità, l’esecutivo Renzi ha recepito la sentenza, stanziando appena 300milioni che dovrebbero coprire i rinnovi per il 2016. 300milioni di euro che si traducono, per i 3,5 milioni di statali in attesa, in un aumento netto pro-capite di appena 5 euro al mese! Più che un aumento, una questua e neanche per tutti, in quanto centinaia di migliaia di pubblici dipendenti resteranno addirittura a bocca asciutta! Il più delle volte il metodo utilizzato è stato quello dei premi a pioggia.
Per rimediare a questa disfunzione il decreto creerà una specie di classifica del merito, che darà i voti sulla pagella ad ogni lavoratore: saranno di fatto ripristinate le norme della riforma Brunetta del 2009 rimaste solo su carta. Al termine di un anno di lavoro, il personale sarà giudicato secondo i risultati ottenuti. Il 25% dei dipendenti che si troveranno ai primi posti, i più bravi, i primi della classe, o meglio dell’Ufficio, riceveranno il premio per intero. Il 50% della fascia intermedia, quelli così, così,  avrà il premio dimezzato. Infine il 25% che finisce in fondo alla graduatoria, dietro alla lavagna col cappello dell’asino in testa, i cattivi insomma, non avrà niente e rischierà di avere pesanti tagli in busta paga. Dovrà accontentarsi del salario base, senza neanche un centesimo in più legato alla produttività! I soldi sono pochi e quei pochi il governo intende attribuirli ai più “meritevoli” secondo il criterio più soldi sui premi di produttività, meno risorse a pioggia su tutti i lavoratori. Resta il problema di sempre sul metodo e i criteri di valutazione del personale. Il rischio come sempre è quello che alla fine ad essere “premiati” siano i lacchè del dirigente di turno!
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I COMMENTI. Tutt’altra musica per i dirigenti P.A. che si auto-certificano la performance ai massimi livelli di efficacia ed efficienza e che a fine anno prendono tutti quanti indistintamente il massimo del premio di produttività che invece per i dipendenti è stato contingentato al minimo! Ma se un dirigente merita il massimo del premio di produttività (svariate migliaia di euro) e dei suoi dipendenti solo il 25% è ritenuto “pienamente adeguato” per vedersi riconosciuto qualche euro di premio, allora vuol dire che l’ufficio di quello stesso dirigente funziona solo al 25% e pertanto il suo premio di fine anno dovrebbe essere rapportato a tale percentuale! Che tristezza sto paese!

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