Smog? Serve solo una cosa. Scendere da quelle auto! di Maurizio Baruffaldi

di Maurizio Baruffaldi. Lo sanno anche i sassi che otto ore senza auto fanno il solletico alle polveri maledette. Ma tutta questa indignazione per la scelta del sindaco Sala puzza come l’aria di Milano: a questi contrari non gliene frega una mazza del nostro apparato respiratorio, cavalcano solo l’occasione per fare i Masanielli in salsa lombarda.

Non abbiamo colpe se il Dio del vento non ama Milano, quindi restano solo azioni strategiche, a lunga gittata.

Leggo della necessità di un robusto finanziamento per sostituire le caldaie dei 1300 condomini ancora a gasolio, per esempio. Ma soluzioni ce ne sono, in salsa green, come si usa dire oggi denigrare le anime candide e naturiste. Solo che queste soluzioni non trovano mai il passo ostinato e lungimirante che serve: perché poi si vota, e si deve fare fumo; dare bocconi alla pancia, non disturbare l’immediato, la comodità quotidiana del singolo.

La parola futuro è usata solo nella comunicazione, fa tanto marketing, ma nei fatti vuole investimenti e rinunce al presente che questo popolino non sa sostenere. Per cui si finisce nel rifugiarsi nel gesto simbolico.

Immagine correlataBisogna scendere da queste auto. Questa è una cosa che va inchiodata nella testa di tutti.

Basta con questa pippa che non se ne può fare a meno, per lavoro, eccetera: si deve cominciare a farne a meno.

Si deve programmare la propria vita pensando che abbiamo anche gambe per camminare, prendere autobus condivisi, pedalare. Pedalare. Tanto in macchina, nelle ore di punta, i tempi di spostamento sono più lunghi. Prendi questa bicicletta, sistemala, usala almeno un paio di volte alla settimana. E quando vai in macchina rispetterai chi ci va. Anzi, dovresti dirgli grazie ogni volta che lo incroci, il ciclista urbano.

Perchè se lo facessimo tutti non ti romperebbero le palle con le domeniche a piedi. E alla lunga ti passerebbe anche quella tosse nervosetta e permanente. Domenica prendiamola con lo spirito giusto. Fingiamo di essere le comparse sulla scena di un film di fantascienza.

You may also like...

1 Response

  1. Vopina-TO ha detto:

    Hanno abituato gli Italiani all’auto, ricordiamo la dea Auto che per decenni a Torino ha celebrato i suoi riti. Si deve avere un’auto e perchè no anche due. L’auto fa guadagnare tanti, e quando si parla di GUADAGNO il resto viene da se.
    Io non possiedo l’auto ma sono un partecipante di una minuscola minoranza.
    Chi ha l’auto rinuncia al necessario magari, ma non all’auto.
    Nessun partito, nessun movimento ha mai preso posizione sul tema AUTO, troppi fortissimi interessi. Oggi l’Auto a Torino ed in Italia, grazie a DIO, conta meno ma è sempre fortissima.
    L’abitudine all’auto è durissima a morire, ergo ci teniamo polveri e patologie.

Rispondi a Vopina-TO

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *