Silvio ci manchi! Silvio mi manchi!

Aspettando che Monti parli agli italiani a reti unificate rivelando il contenuto della profezia Maya sulla sua candidatura a Palazzo Chigi, Silvio Berlusconi apre la sua campagna elettorale sull’ammiraglia di famiglia, Canale5, ospite di Barbara D’Urso a “Domenica Live” e parla dritto al cuore e alla pancia degli italiani: mi sono fidanzato, fermiamo i comunisti e aboliamo l’Imu! “Con Monti candidato premier dei moderati, io resto il presidente del più importate partito del centrodestra e farei la mia campagna elettorale per il Pdl e per la coalizione dei moderati. Siamo in attesa di una risposta dal presidente Monti. Se darà una risposta positiva che produrrà il ricongiungimento di Casini, Montezemolo, La Destra e chi sta con noi, Monti sarà il nostro candidato. L’Imu va assolutamente abolita perché è una patrimoniale sulla prima casa! Ho già pronto un disegno di legge che ritroverà per altre strade la stessa cifra che l’Imu porta oggi all’erario. L’Italia dei moderati è maggioranza nel paese. Nell’attuale contesto, se lo riterrà, il professor Mario Monti potrà essere il federatore di quest’area. Egli condivide i miei, i vostri, i nostri stessi ideali: quelli della grande famiglia dei Popolari europei. Se Monti accettasse l’invito che più volte gli ho rivolto, da ultima a Bruxelles di fronte alla platea del Ppe, non sprecheremo certo un’occasione storica per vincere le elezioni. Come nel ’94, però per centrare l’obiettivo della vittoria occorre uscire dagli schemi vecchi e logori, rompere le barriere che si oppongono all’innovazione, mettere in collegamento storie e culture diverse”. Il Cavaliere parla poi di solitudine, di tristezza, di debolezze, anche di errori fatti. Per la prima volta si scusa in pubblico per le sue feste ad Arcore: “Nulla di illegale – dice il Cavaliere – erano solo cene eleganti. Comunque, forse devo chiedere scusa a chi si è riconosciuto in noi e lo chiedo volentieri. Ma era un momento particolare e mi sentivo solo: avevo divorziato da poco, avevo perso mia mamma e mia sorella era morta. Tornavo a casa e non c’era nessuno, mi sentivo triste… E poi qualcuno mi diceva: “Perché non organizziamo delle serate?” Sono caduto in questo tranello”. Parla alle donne, che può aver deluso con certi comportamenti, agli elettori, ai tifosi del suo Milan. E mentre scende in campo ancora una volta, come nel 1994, accredita l’immagine di un Silvio nuovo, che ha cambiato pagina su tante cose. Il suggello della svolta è l’annuncio del fidanzamento con la giovane napoletana sempre al suo fianco nelle ultime settimane. “Sì, è ufficiale. Si chiama Francesca è una ragazza bella di fuori ma ancora più bella di dentro. Mi vuole molto bene ed io la ricambio. C’è un divario di 49 anni, ci conosciamo da 7. Era presidente di un club a Napoli: “Silvio ci manchi”. Raccoglieva i soldi e mandava sulle riviere un aereo con una fascia con su scritto “Silvio ci manchi”. Poi con gli ultimi soldi cambiò la scritta, con “Silvio mi manchi”. Poco a poco ha lavorato nella mia organizzazione politica, poi vicino a me. È molto amica di Marina. Finalmente mi sento meno solo”. Marina, la primogenita. La D’Urso chiede delle reazioni dei figli a scandali, attacchi, processi. E Berlusconi riconosce che Marina “è quella che ha sofferto di più e adesso mi fa anche da madre, ci telefoniamo anche 2 o 3 volte al giorno”. Sul suo futuro politico pende la spada di Damocle del processo Ruby. Il leader Pdl ricorda come ha conosciuto la giovane marocchina, della storia drammatica che ha raccontato, del suo aiuto per farla lavorare nel mondo dell’estetica. Tutto il contrario, assicura, dell’induzione alla prostituzione di cui è accusato. Ma, insiste, sulla storia di Ruby c’è stata “una macchinazione incredibile”, la vicenda è stata “la scusa per una grande operazione di diffamazione nei confronti miei e del governo italiano, anche a livello internazionale”. Poi si difende dal processo Mediaset, ormai chiuso. “In venti anni di politici – dice Berlusconi – ci si abitua a qualsiasi offesa. Ma c’è una cosa che grida vendetta davanti a Dio e gli uomini: sono stato condannato a 4 anni di carcere da un collegio di giudici di Milano che mi accusano di aver messo su un sistema per risparmiare 3 milioni di euro, in un anno in cui abbiamo pagato 570 milioni di euro di tasse”. Parlando delle difficoltà nella guida del Paese, Berlusconi lancia una stoccata alla Consulta, che definisce politicizzata. “La Corte Costituzionale si è trasformata in un organismo politico che abroga le leggi che non piacciono alla sinistra”. Ora che sta per ricominciare a fare il leader confessa che non ama la politica e non ha lo stesso vigore di 20 anni fa, ma altrettanta determinazione sì. Ricorda che nel ’94 aveva tutti contro, in famiglia e tra gli amici, quando decise di scendere in campo. A partire dalla madre, mamma Rosa, che prima si oppose con forza ma poi si fidò delle sue scelte. Sprazzi di ricordi, aneddoti, niente barzellette stavolta. Piuttosto, un velo di commozione. Silvio vuole mostrare il suo volto più umano, un volto diverso. Vuole convincere e riconquistare chi si è allontanato più per gli scandali a luci rosse che per la linea politica. Racconta del Natale in famiglia, dei nipotini, tutti maschi, degli “augurissimi natalissimi” che gli ha fatto uno dei piccoli. Anche lo sport è un tassello importante della sua figura. Il Milan, i suoi campioni, compreso El Shaarawy, cui aveva consigliato di tagliarsi il ciuffo modello punk. “Fino a quando segna – assicura adesso, che con il gol di ieri al Pescara il giovane italo-egiziano ha raggiunto quota 14 in campionato – può tenere la cresta. Ho accettato le sue motivazioni perché fa uno o due gol a partita. Stiamo costruendo la squadra intorno a lui. Lo scorso anno si è chiuso un ciclo: dodici giocatori ci hanno dovuto lasciare per limiti di età, mentre due per nostri limiti di bilancio e sono andati al Paris Saint Germain. Stiamo ricostruendo una squadra sui giovani. Stiamo monitorando i 100 giovani che si sono messi più in luce. Nel nostro settore giovanile abbiamo un ragazzo di nemmeno 15 anni che è capace di fare canestro con i piedi”. Insomma, le difficoltà del Pdl come quelle del Milan. E se la squadra ricomincia a vincere, può farlo anche il partito. Rinnovamento, non rottamazione, sembra la parola d’ordine di Silvio nuova versione. Nello sport, come in politica. D’altronde, racconta il Cavaliere, ha imparato a superare gli avventi avversi fin dal primo vagito. “Sono frutto di un parto naturale, sofferto. Avevo il cordone ombelicale attorno al collo. Meno male che il medico non era comunista“.

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