Sempre meno pesce italiano sulle nostre tavole. L’80 per cento è importato!

di Redazione. Un pò per l’eccessivo sfruttamento del Mare nostrum, un pò per i fattori climatici e per l’inquinamento, un pò per le stringenti normative Ue, un pò per colpa dei consumatori che cercano pesce bello, pronto e facile da cucinare, fatto sta che il settore ittico italiano non sta vivendo un buon momento.

Da una parte abbiamo i pescatori che puntano il dito contro le direttive europee, concepite per la pesca industriale e che hanno danneggiato il comparto italiano, a prevalenza artigianale, penalizzando cosi i piccoli pescatori e armatori, a vantaggio delle multinazionali della pesca, che si spartiscono quote di pescato e mercato.

Dall’altra abbiamo l’Europa che taglia fondi e chiede una pesca sempre più sostenibile ma ad altro prezzo per i pescatori e i consumatori, che si trovano sui banchi delle pescherie sempre più pesce straniero e poi ci sono le associazioni ambientaliste che denunciano che il pesce italiano è sempre più a rischio. Basti pensare che ben l’80% del prodotto consumato in Italia è importato.

Proprio per questo il Governo sta cercando di porre rimedio, come spiega all’Adnkronos, Franco Manzato, sottosegretario Mipaaft con delega alla pesca.

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