Salvini ‘invita’ al Viminale sindacati e imprese per il 15 luglio.
di Redazione. “Io faccio il vicepremier, lunedì 15 luglio ho invitato al Viminale tutti i principali soggetti economici del Paese, da Confindustria ai Sindacati, per raccogliere idee in vista della manovra economica”, ha detto il ministro dell’interno Matteo Salvini ieri sera a “Quarta Repubblica” in onda su Rete 4, rispondendo a Nicola Porro che gli faceva notare che, da inquilino del Viminale, le questioni economiche non sarebbero proprio di sua competenza.
Il vicepremier della Lega – sensibile al pressing delle imprese del Nord che lo ha convinto a riprendere in mano i dossier economici sottraendoli al M5s – accelera anche sulla flat tax al 15%, ma il governo ribadisce che la prossima legge di bilancio verrà scritta a Palazzo Chigi, non al Viminale: “Salvini può anche incontrare le parti sociali ma la manovra economica si fa nelle sedi istituzionali con il presidente del Consiglio, il ministro dell’Economia e tutti i ministri competenti”.
Nonostante gli alleati storcano il muso, resta confermato l’appuntamento alle ore 10 di di lunedì prossimo al Viminale dove Salvini ha convocato sindacati e associazioni datoriali al gran completo per “una giornata di ascolto, confronto e proposta con le parti sociali sulla crescita del paese”.
La trattativa sulla manovra economica, insomma, si terrà al Viminale e partirà dall’argomento cardine: il fisco. Il leader della Lega Salvini va dritto per la sua strada e ne parlerà con sindacati e associazioni di impresa prima che con i colleghi della maggioranza.
La speranza è che – messa da parte la propaganda elettorale – quello del 15 luglio sia un incontro comunque di ‘sostanza’ e non di facciata messo in scena solo per fare concorrenza a colleghi di maggioranza e governo.
X Vale '88 Scusa ma li ho visti solo io quelli che cantavano cori fascisti e facevano il saluto romano?…
X roberto b Io penso che se gli ex comunisti Bertinotti, D'Alema, Bersani e Napolitano (pace all'anima sua) non dichiarano…
X Vale '88 e anche per Vittorio Feltri. Quando vedette qualche migliaia di persone che cantano inni fascisti e fanno…
Non c'è nessuna legge che impone di dichiarare di essere antifascista. Il fascismo è un movimento storico finito da 80…
...peccato che i parlamentari ad eleggerli siamo noi o meglio appena il 50 per cento di noi!