Salvini: in pensione a 62 anni con quota 100.

di Redazione. Riprende dopo la salutare pausa estiva il tam tam della politica a reti unificate, con i suoi talk show a go go. Impossibile non incapparci. Lo zapping è un esercizio pressocchè inutile! E così riapre i battenti pure ‘Porta a Porta’ del mitico Vespa che di pensione non vuole proprio saperne! Eppure in studio gli tocca cibarsi la famigerata ‘Quota 100’ di Matteo Salvini, la cui intenzione resta quella di superare la riforma Fornero. Il governo sta lavorando all’introduzione della Quota 100, nella somma tra età anagrafica e anzianità contributiva, e sta studiando la possibilità di abbassare la soglia minima dei 64 anni. “Gli imprenditori mi chiedono di superare la legge Fornero. Faremo quota 100, ma per me il limite dei 64 anni è troppo alto. Io ho chiesto al massimo, ma al massimo, 62 anni” ha detto Salvini.
Ok gli imprenditori. Ma dopo tante fregature, i lavoratori italiani non si fidano più e vorrebbero sapere dal vice premier oltre al ‘quando’ anche con ‘quanto’ potranno andare in pensione!? Infatti, va bene la quiescenza con qualche anno di anticipo rispetto ai 70 anni minacciati dalla Fornero, ma a patto che a fine mese l’accredito Inps sia non molto lontano da quello dell’ultimo stipendio, così come è stato fatto per i nostri nonni e per i nostri padri. Ma allora c’era il sistema retributivo e il calcolo dell’assegno previdenziale veniva fatto sulle ultime buste paga. Oggi invece con il sistema contributivo la pensione è assai, ma assai più magra! Pertanto, il rischio ‘Quota 100’ è quello di essere ulteriormente penalizzante dal punto di vista economico! Andare in pensione a 62 anni dimezzando il proprio reddito – già scarso di suo – sarebbe un gioco troppo duro per chi non ha uno stipendio con tanti zeri! E quando il gioco si fa duro… i deboli (ovvero i lavoratori a 1.200 euro al mese) soccombono!

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