Salvini: Flat tax anche per i lavoratori dipendenti.

di Redazione. L’effetto ‘porti chiusi’ si sta lentamente spegnendo, e con le elezioni europee alle porte il Carroccio ha deciso di puntare di nuovo su uno dei suoi cavalli di battaglia dopo che l’emergenza immigrazione, per merito dello stesso Salvini, è rientrata.

Così la Lega, dopo che la Flat tax è già stata applicata al 15% alle partite Iva e ai professionisti che fatturano fino a 65 mila euro, lancia con forza la “fase due” della “tassa piatta”.

Il leader leghista, vice premier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ha infatti dichiarato l’intenzione di far entrare entro la fine dell’anno la Flat tax anche “nelle case delle famiglie dei lavoratori dipendenti italiani”!

Stando al contratto di governo, anche l’aliquota della “tassa piatta” familiare sarebbe del 15%, solo però se la somma dei redditi del nucleo è inferiore a 80 mila euro. Da questa soglia in su l’aliquota salirebbe al 20%.

Sarebbe bello poter diminuire la pressione fiscale anche sui lavoratori dipendenti che guadagnano in Lire e spendono in Euro, ma bisogna trovare le coperture economiche necessarie a finanziare un tale provvedimento.

Infatti, secondo il ministero dell’Economia, la Flat tax per i lavoratori dipendenti non sarebbe assolutamente sostenibile.

Ma la novità, annunciata dal sottosegretario leghista alle Infrastrutture Armando Siri, è che prima dell’entrata in vigore del regime fiscale diversificato potrebbe venirne introdotto uno intermedio che consenta di pagare il 15% di tasse a tutte le famiglie (ma anche ai conviventi regolarizzati), che hanno un reddito complessivo sotto ai 50mila euro.

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