Salvini sui Prefetti ci ripensa e invece di ‘abolirli’ gli da più poteri dei Sindaci!

di Redazione. Dietrofront! Quella di Salvini è proprio tutta un’altra Lega. Non è più la Lega del ‘Senatur’ e del ‘primo’ Salvini, che voleva abolire i Prefetti e chiudere le Prefetture, ma addirittura quella che vuole dargli più poteri, più poteri dello stesso Sindaco eletto da quel popolo che la Lega di oggi reclama “Sovrano”.

I Prefetti possono ‘supplire’ ai sindaci ‘distratti’ se il contrasto al degrado non è efficace: è la sostanza della direttiva ai Prefetti del ministro dell’Interno, Matteo Salvini.

Eppure lo stesso vice premier e leader del carroccio un tempo quando ancora non era ‘Salvini’  – considerava le Prefetture enti inutili e costosissimi per le tasche dei cittadini che andavano chiusi. Ma poi, come già accaduto per il suo predecessore e compagno di partito salito al Viminale, tale Roberto Maroni, quando siedono a capo del Palazzo dei Prefetti… cambiano ‘improvvisamente’ idea!

Sarà l’aria di “Roma ladrona… se la Lega perdona”!?

Replica repentina dell’altro vicepremier, Luigi Di Maio: “E’ il voto a scegliere chi governa”. Intervengono anche i sindaci: “Noi sindaci amministriamo ogni giorno, tra mille difficoltà e non abbiamo bisogno di essere commissariati da nessuno”, dice il presidente dell’Anci, Antonio Decaro, che aggiunge: “Il ministro non perde occasione per prendersela con i sindaci che invece dovrebbe considerare come suoi alleati, perché sono gli unici a conoscere il territorio”.

Nella ‘direttiva’ si chiede di contrastare in modo più efficace il degrado urbano e rafforzare la sicurezza delle città affiancando le ordinanze prefettizie agli strumenti previsti dal decreto sicurezza. Salvini chiede a  tutti i Prefetti di convocare i Comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza pubblica nell’ambito dei quali “dovrà essere avviata una disamina delle eventuali esigenze di tutela rafforzata di taluni luoghi del contesto urbano”.

“L’esperienza nei territori – si legge nella direttiva – ha evidenziato l’esigenza di intervenire con mezzi ulteriori ogni qual volta emerga la necessità di un’azione di sistematico ‘disturbo’ di talune condotte delittuose che destano nella popolazione un crescente allarme sociale.

Le ordinanze prefettizie, scrive ancora Salvini, devono dunque essere funzionali a potenziare l’azione di contrasto al radicamento di fenomenologie di illegalità e di degrado che attentano alla piena e civile fruibilità di specifici contesti cittadini. L’invito è quello dunque di seguire l’esempio di città come Bologna e Firenze dove i prefetti hanno emesso provvedimenti che “vietano lo stazionamento a persone dedite ad attività illegali, disponendone l’allontanamento, nelle aree urbane caratterizzate da una elevata densità abitativa e sensibili flussi turistici, oppure che si caratterizzano per l’esistenza di una pluralità di istituti scolastici e universitari, complessi monumentali e culturali, aree verdi ed esercizi ricettivi e commerciali”.

In sostanza vere e proprie zone rosse in cui è vietato l’accesso a determinati soggetti. La convocazione dei Comitati per l’ordine pubblico è funzionale ad individuare le zone a maggior degrado. Un’analisi che dovrà essere svolta con “la massima celerità” in modo da mettere in campo “una complessiva strategia di intervento”. I risultati dell’attività dei Comitati, dice ancora la Direttiva, dovranno essere comunicati “tempestivamente” al gabinetto del ministro, “segnalando mediante una articolata relazione i provvedimenti adottati”, mentre a partire da giugno ogni 3 mesi i prefetti dovranno inviare al Viminale un report trimestrale “sul monitoraggio condotto in relazione alle ricadute delle ordinanze adottate”.

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2 Responses

  1. roberto b ha detto:

    I prefetti rispondono direttamente al ministro degl’interni. Per cui sarà il ministro degl’interni a comandare le nostre città. Questo fatto di cose come potremmo chiamarlo???
    un saluto roberto b

  2. Gaetano Pedullà ha detto:

    Dopo essersi preso l’esercito, con una direttiva sui migranti che non compete al Viminale, Matteo Salvini fa sue anche le città, affidando ai prefetti il contrasto al degrado che è compito dei sindaci. Ci manca solo che commissari gli arbitri per far vincere il suo Milan, e magari mentre ci siamo il Parlamento e il Quirinale, così è sicuro che l’Italia funzionerà benissimo, o male che vada i treni torneranno ad arrivare in orario.

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