Salvini ai Senatori a vita: “Che coraggio avete a votare la fiducia!”.

di Redazione. “Mi scuso a nome di qualche collega, che mi ha fatto vergognare di essere senatore, perché qui la preoccupazione è perdere la poltrona, mentre per gli italiani è perdere il lavoro. Questa è una crisi tutta in casa vostra frutto di un governo unito solo dalla volontà di non andare alle elezioni perché le avrebbe vinte il centrodestra”, esordisce Matteo Salvini nel suo intervento in Senato durante le dichiarazioni di voto che precedono la chiama per la fiducia a Conte.

Responsabili? Voi – attacca – state cercando dei complici per non mollare la poltrona”. Ma la bagarre esplode quando il leader della Lega se la prende con i senatori a vita: Ragazzi senatori a vitache coraggio avete a votare la fiducia!!! Ricordo ai senatori a vita che si apprestano a votare la fiducia, cosa diceva il leader dei 5 Stelle di loro, ‘non muoiono mai o almeno muoiono troppo tardi’, che coraggio che avete…”, dice Salvini attribuendo la frase a Beppe Grillo. 

Subito dopo Casellati è intervenuta per condannare i toni: “Non mi sembrano parole appropriate, lo trovo veramente irrispettoso per i senatori a vita”.

A quel punto il leghista, per difendersi e chiarire l’origine della frase, ha detto: “Parole e musiche di Beppe Grillo” e dopo le proteste accese scoppiate in aula ha concluso: Sì, concordo, sono disgustose e quindi il senatore del M5s che parlerà dopo di me chiederà scusa a nome di Grillo e del Movimento, ne sono sicuro“. 

Salvini parla anche di Recovery plan: “Sono per due terzi dei prestiti che dovranno essere restituiti, non è ‘cosa vostra’, ma cosa di tutti”. Poi il tema della patrimoniale e di nuove tasse che, a giudizio del leader della Lega, potrebbero essere imposte dalla Ue. Su questo delicato argomento l’ex ministro ribadisce la sua netta contrarietà tanto che, rivolgendosi al governo, ha affermato che se l’esecutivo dovesse dire di sì a queste imposizioni allora “sarete giudicati come “attentatori nei confronti degli italiani”.

E poi: “Non prendiamo lezioni di tutela dei diritti umani da chi mette sullo stesso piano gli Usa e la Cina”. “L’avvocato Conte – prosegue – ha fatto bene a combattere per quota 100 e opzione donna. Se l’Europa ci chiede di abolirle deve dire di no”.

Il capo della Lega si rivolge anche a Renzi: “Noi per i no dei Cinque Stelle, lo ricordo al collega Renzi, non abbiamo mollato due poltrone ma ne abbiamo mollate sette, e senza rimpianti”. 

“Ci fosse un governo che ha tenuto sotto controllo la crisi sanitaria e che ha messo benzina nel motore dell’attività economica, noi da fuori diciamo: smettete di litigare perché state facendo cose buone e andate avanti”, ha garantito Salvini. Ma la realtà è diversa. Il senatore evidenzia che la Lega è “l’ultima a mettere in discussione un governo che ha fallito su tutto non è un diritto ma un dovere di ogni cittadino italiano”.

Nel suo discorso Salvini attacca il governo anche per il futuro di Fiat“Un governo che, senza muovere un dito, permette che la Fiat diventi francese, con prevedibili licenziamenti dei nostri operai, è un governo europeista o un governo di fessi? Secondo me più la seconda”, ha affermato ancora l’ex ministro. “Spero che non riesca, il suo governo, che spero stasera abbia fine- ha continuato Salvini rivolgendosi a Conte– a fare quello che non hanno fatto due guerre mondiali: svendere un patrimonio dei toscani e degli italiani che si chiama Monte dei Paschi di Siena, che non è proprietà di un partito ma è patrimonio di un Paese”.

“Noi la fiducia non la diamo a lei ma ai cittadini italiani. Noi speriamo che liberi la poltrona che sta difendendo con tutti i mezzi necessari”, ha infine concluso il leader della Lega che provocatoriamente ha affermato di vedere “tanto nervosismo, forse siete meno convinti di portare a casa la poltrona”.

 

You may also like...

1 Response

  1. Parsifal-Napoli ha detto:

    Salvino ha lasciato il Ministero, senza contare una serie di errori galattici. Se la prende con se stesso

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *