Roma, Via Pinerolo: una pianta tagliata al ciocco è “rinata” grazie ad un anonimo “pollice-verde”!

di Anna Rm. E’ incredibile come a Roma venga sistematicamente distrutto quel poco di verde che ancora rimane in vita. Infatti, quando ormai nessuno più spera che il Comune provveda alla piantumazione di nuovi alberi in sostituzione di quelli abbattuti, né tantomeno alla potatura, né al diserbo di strade e marciapiedi infestati dalle erbacce, capita, come è accaduto in questi giorni in Via Casoria, che alcune piante ancora vive anche se un poco malandate, sempre per incuria, ma certamente “recuperabili”, vengano tagliate al ciocco  lasciando solo un moncone del tronco!

Un albero in meno un fastidio in meno o forse un parcheggio in più!?

Evidentemente così ragiona l’autore di un tale scempio che invece di salvare un albero preferisce abbatterlo, perché non si considera più il verde come una risorsa fondamentale per ossigenare l’aria dai gas di scarico delle auto e delle caldaie, e per tenere basse le temperature quando il sole picchia e scioglie l’asfalto, ma si guarda al verde come ad un “impiccio” di cui è meglio sbarazzarsi!

Insomma, invece di manutenere il poco di verde rimasto, si preferisce abbattere le piante “giudicate – morte” (!?), non si sa bene da chi e secondo quale criterio!

A testimoniare quanto detto, una pianta tagliata al ciocco, perché giudicata irrecuperabile,  nella vicina Via Pinerolo che incrocia proprio Via Casoria. Un moncone di tronco – ma evidentemente ancora pieno di linfa – che invece un anonimo “pollice- verde”, con tanta pazienza, tanto amore e infinite cure, è riuscito piano, piano a far venire sù da quel moncone e che adesso è diventato un albero vivo e vegeto, una risorsa in più per una città dove l’aria è irrespirabile e le temperature sono africane!

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1 Response

  1. green ha detto:

    Il territorio del nostro pianeta è una risorsa vitale a va difeso. In Italia aumenta lo spreco di suolo, soprattutto nelle città. Nelle aree urbane ad alta densità, nel 2018 sono stati persi 24 metri quadrati per ogni ettaro (10.000 metri quadrati) di area verde. Sono alcuni dei dati del Rapporto 2019 di Ispra (il centro studi del ministero dell’Ambiente) e Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (Snpa) sul consumo di suolo in Italia, presentato al Senato.

    Quasi la metà della perdita di suolo nazionale dell’ultimo anno si concentra nelle aree urbane: il 15% in quelle centrali e semicentrali, il 32% nelle fasce periferiche e meno dense. La cementificazione avanza senza sosta soprattutto nelle aree già molto compromesse: il valore è 10 volte maggiore rispetto alle zone meno consumate.

    Roma e Milano
    A Roma, ad esempio, il consumo cancella, in un solo anno, 57 ettari di aree verdi della città (su 75 ettari di consumo totale). Record a Milano, dove la totalità del consumo di suolo spazza via 11 ettari di aree verdi (su un totale di 11,5 ettari). In controtendenza Torino, che inverte la rotta e inizia a recuperare terreno (7 ettari di suolo riconquistati nel 2018).

    Ogni italiano ha in “carico” oltre 380 m2 di superfici occupate da cemento o asfalto, un valore che cresce di quasi 2 metri quadrati ogni anno, con la popolazione che, al contrario, diminuisce sempre di più. È come se, nell’ultimo anno, avessimo costruito 456 m2 per ogni abitante in meno.

    Dalla maggiore presenza di superfici artificiali a scapito del verde urbano deriva anche un aumento delle temperature. La differenza di temperatura estiva delle aree urbane rispetto a quelle rurali raggiunge spesso valori superiori a 2 gradi.

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