Roma schiava del traffico!

Si apre oggi la “Settimana Europea della Mobilità Sostenibile” che si celebrerà con manifestazioni ed eventi in tutte le città d’Europa. Obiettivo: sensibilizzare i cittadini sull’impatto dei trasporti sulla qualità dell’aria e incoraggiarli a usare mezzi alternativi all’auto privata. 
Il tema scelto quest’anno dalla commissione Europea è “Our Streets, Our Choice”, un invito a tutti a capire che le scelte individuali contribuiscono in modo significativo ad arginare i problemi di traffico e smog, dal momento che le istituzioni sembrano impotenti davanti al problema traffico e inquinamento!
Pertanto, l’invito è quello dettato dal buon senso: mettersi alla guida della propria auto solo quando non se ne può proprio fare a meno!
A Roma ci sono 970 auto ogni 1.000 abitanti e gli automobilisti romani perdono in media 135 milioni di ore l’anno imbottigliati nel traffico. Gli incidenti automobilistici sono 20 milioni 100 dei quali mortali! Per non parlare delle patologie legate agli effetti dello stress e dell’inquinamento atmosferico che il traffico causa a migliaia di romani.
Car e bike sharing, al momento, sono dei palliativi con i quali è impensabile risolvere il problema del traffico. Quello che invece occorre alla Capitale è un servizio pubblico efficace ed efficiente. Più mezzi di superficie, più chilometri di metropolitana e più senso civico da parte dei cittadini.
Certo che poi, se per attivare un chilometro di metropolitana ci si mettono 15 anni e si spendono centinaia di milioni di euro di sovraccosti, con tutti i disagi che i cantieri comportano alla mobilità e alla vita quotidiana dei residenti, se si deve stare sotto il sole o sotto la pioggia ad aspettare per ore quell’autobus che chissà quando passerà, se si deve cercare nel bike sharing la bici che non c’è, bè allora il problema non è più riconducibile alla mancanza di senso civico dei cittadini che preferiscono la propria auto al trasporto pubblico, ma alla cattiva gestione della cosa pubblica da parte degli amministratori locali.

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