Ritorna l’ora solare: lancette indietro di un’ora!

Ancora poche ore e poi torneremo ad avere pomeriggi più bui, ma per contro ci risveglieremo al mattino con tanta più luce. Nella notte fra sabato 26 ottobre e domenica 27 ottobre 2013, alle ore 3 bisogna spostare indietro di un’ora le lancette dell’orologio: torna l’ora solare! Per molti è solo il giorno dell’anno in cui si dorme un’ora in più, ma il cambio di orario, in programma ogni anno l’ultima domenica di ottobre e di marzo, nasce per una questione di risparmio energetico e consumi. Basti pensare che nei paesi anglosassoni quella che noi chiamiamo ora legale assume la denominazione dst – daylight saving time, strettamente riferita allo scopo del cambiamento d’orario; il termine si traduce infatti con “orario di risparmio della luce diurna”. L’ora legale è stata introdotta per sfruttare maggiormente la luce naturale, consentendo un risparmio energetico grazie al minore utilizzo dell’illuminazione elettrica. Ma il risparmio è reale? L’ora legale introdotta il 31 marzo e in “scadenza” domenica 27 ottobre, per il 2013, avrebbe garantito un risparmio complessivo dei consumi di energia elettrica pari a 543,8 milioni di kilowattora. Si tratta di una quantità di energia corrispondente al fabbisogno annuo medio di 180 mila famiglie. E in bolletta, considerando che un kilowattora costa in media al cliente finale circa 16,6 centesimi di euro al netto delle imposte, la stima del risparmio economico relativo all’ora legale per il 2013 è pari a oltre 90 milioni di euro. 
Il sonno protegge il cuore dagli infarti. Lunedì prossimo, è il primo giorno della settimana dopo il ritorno all’ora solare che ci farà dormire un’ora in più, è anche quello con meno infarti dell’anno. Lo affermano gli esperti riuniti a Roma per il 114° Congresso Nazionale della Società Italiana di Medicina Interna (SIMI), che in una delle sue sessioni affronterà proprio il rapporto tra sonno e cuore. Il lunedì è il ‘giorno nero’ per gli infarti, che hanno la massima incidenza perché si sommano tre fattori, il dormire meno, il dormire peggio, ossia in orari non consoni rispetto a quanto richiesto dal naturale orologio biologico e lo stress dell’inizio settimana. Ma lunedì prossimo farà però eccezione, con un calo del 10% rispetto a un normale giorno della settimana. L’effetto protettivo è dovuto all’assenza del primo e forse più importante dei tre fattori scatenanti, la ‘deprivazione di sonno’ – spiegano i medici – il vantaggio non è evidente negli anziani, probabilmente perché in questi ultimi la quantità di sonno è più costante. La riduzione del rischio cardiaco conferma il ‘potere protettivo’ che ha il sonno su diverse patologie. In chi dorme poco o male il rischio cardiovascolare aumenta del 48%, quello di ictus del 15%. Il disturbo più frequente è l’apnea ostruttiva notturna, di cui soffre il 2-4% della popolazione.

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