Ridistribuire la ricchezza è un’utopia possibile?

In tutto il mondo, ma soprattutto in Italia, crescono le disuguaglianze perché la ricchezza non viene ridistribuita equamente, ma si concentra soltanto da una parte sola, quella dei ‘potenti’. Per cui c’è chi scoppia di denaro e chi, invece, fa la fame!
E il fatto che esistano ancora ex parlamentari che godono da sempre di ‘vitalizi’ esagerati, e dipendenti di Camera, Senato, Quirinale, ecc, ecc, che intascano ogni mese i famigerati ‘stipendi d’oro’, sono soltanto un esempio di come il “sistema” non sappia autoregolarsi per correggere iniquità e ingiustizie. La disparità di trattamento economico è palese, se solo si pensa che un insegnante prende uno stipendio che è la metà, della metà, della metà, di quanto si mette in tasca uno della ‘casta’. Ma nessun governo e nessuna assemblea parlamentare sono mai intervenuti per ridimensionare i cosiddetti ‘privilegiati’ delle varie ‘caste’.
L’unico provvedimento che stanno attuando è quello di livellare verso il basso le retribuzioni dei lavoratori italiani, con il risultato di aver azzerato il ‘ceto medio’, confinandolo sulla soglia della povertà. A ciò mirano, ‘lorsignori’, a gettare nello stesso calderone gli italiani che non hanno voce e gli immigrati che non hanno nulla, per farli scannare tra di loro, per un tozzo di pane, con i vari redditi di cittadinanza, di inclusione e di dignità.
A ciò puntano,’lorsignori’, con le rivalutazioni delle pensioni sociali minime fino al raggiungimento dei mille euro, ovvero, a livellare verso il basso anche le pensioni di quei lavoratori italiani che per una vita hanno lavorato per poco più di mille euro al mese e che verranno mandati in pensione a 70 anni e con un assegno previdenziale prossimo a quello di una pensione sociale.
Ma la ridistribuzione della ricchezza è un’utopia: chi i sodi ce li ha se li tiene ben stretti, e chi non ce li ha si attacca al tram e tira forte! Ridurre le disuguaglianze e le ingiustizie, ai nostri politici ed alla nostra classe dirigente interessa poco, o nulla. ‘Loro’ stanno dall’altra parte della barricata, quella dei ‘privilegiati’, e non hanno nessuna intenzione di abbattere quel muro che separa ‘noi’ da ‘loro’, anzi lo fortificano e lo alzano ad ogni legislatura. Il fatto grave è che anche a ‘noi’, comuni cittadini, sembra andar bene tutto così com’è…

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