Riapriamo le librerie.

di Piero Bevilacqua, Ginevra Bompiani, Tomaso Montanari, Franco Arminio, Battista Sangineto, Gianrico Carofiglio, Nichi Vendola, Domenico Cersosimo, Vittorio Lingiardi, Carmen Novella, Donatella Di Cesare, Luca Formenton, Marcello Panni, Riccardo Barberi, Rosetta Loy, Valerio Magrelli, Tullio Pericoli, Giuseppe Saponaro, Luciana Castellina, Letizia Paolozzi, Tonino Perna, Umberto Todini, Italo Spinelli, Francesco Permunian, Angelo Guglielmi, Enzo Scandurra, Vera Pegna, Sarantis Thanopulos, Raffaele Tecce, Gemma Trapanese, Ludovico Pratesi, Laura Marchetti, Beppe Cantele, Antonio Gnoli, Luigi Vavala, Paolo Favilli, Vittorio Mete, Franco Novelli, Vito Teti, Giuseppina Torregrossa, Giulio Ferroni, Luca Sossella, Gianni Speranza, Pasquale Iorio, Annarosa Buttarelli, Daniela Di Sora, Patrizia Carrano, Angela Barbanente, Sandro Abruzzese, Teresa Ciabatti, Marta Petrusevicz, Alfonso Gianni, Salvatore Silvano Nigro, Enzo Paolini, Massimo Veltri, Luciana Percovich, Paolo Jedlowski, Licinia Speciale, Maria Rosa Cutrufelli, Rossano Pazzagli, Franco Lorenzoni, Franco Trane, Armando Vitale, Anna Rosa Macri, Jolanda Bufalini, Alfonso Gambardella, Luigi Pandolfi, Carmelo Buscema, Giovanna Campani, Alberto Gaffi, Pierluigi Pedretti, Franco Santopolo, Mariapia Guermandi, Alberto Ziparo, Jaime Riera, Anna Nadotti, Patrizia Guerra, Giuseppe Aragno, Raffaele Baldella, Italo Testa, Carlo Cellamare, Domenico Passerelli, Saverio Russo, Cristina Cassina, Giovanna Perini Falesani, Antonella Casoli, Gianfranco Viesti, Silvana Carotenuto, Maurizio Casarin, Andrea Capotorti, Marco Boniardi, Roberto Ciccone, Giuseppe Allegri, Roberto Caso, Anna Maria Guadagni, Silvana Iannelli, Silvio Perrella, Marco Buzzoni, Beppe Sebaste, Vittorio Boarini, Franco Zabagli, Italo Testa, Argia Morcavallo, Piero Caprari, Amalia Colisanti, Pietro Greco, Paolo Petroni, Roberta De Marchis, Massimo Raffaelli, Leonardo Luccone, Nino Dolfo, Nicola De Cilia, Claudio Rorato, Filippo Veltri.

Siamo consapevoli della gravità del momento e accettiamo la severa disciplina di isolamento sociale imposta. Questa condizione di lunga cattività domestica avrà bisogno di conforto culturale e spirituale per essere sostenuta senza crepe e scoraggiamento.

Chiediamo perciò alle autorità competenti, consapevoli dello sgomento in cui viviamo, di riaprire le librerie per sostenerci in questa innaturale forma di esilio fra le proprie mura.

Sono giorni che con grande responsabilità gli italiani si mettono in coda, con maschere e guanti, davanti ai supermercati e alle farmacie. Non si vede perché i consumatori di libri sarebbero meno disciplinati dei consumatori di cibo o medicinali. Le nostre librerie, grandi o piccole che siano, sono facilmente gestibili da ogni punto di vista, abituate a frequentatori lenti e assorti, che hanno bisogno di scegliere ciascuno per conto proprio, curiosi delle novità e dell’assortimento.

Nei giorni passati, ci si è ingegnati a mandare in giro video e musica, per intrattenerci. Grazie, ma sono distrazioni molto brevi. Un libro ti tiene compagnia per tutto il tempo che vuoi.

Dateci pane per i nostri denti spirituali. Non di sola tachipirina vive l’uomo.

Chiediamo al governo questo gesto di fiducia nello spirito degli italiani, da cui dipende ogni loro migliore comportamento. Le librerie aperte non creerebbero le file del supermercato, e darebbero ossigeno all’editoria libraria, su cui si regge gran parte della formazione culturale e della circolazione delle idee nel nostro paese.

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