Renzi: “Vogliono nominare Brunetta presidente del CNEL. Io invece volevo abolirlo (il CNEL, non Brunetta)”.

di Matteo Renzi. Pensieri sparsi.

Vogliono nominare BRUNETTA presidente del CNEL. Io invece volevo abolirlo (il CNEL, non Brunetta). Sette anni dopo quel referendum sono sempre più convinto di aver fatto bene a fare la mia battaglia. Tenetevi il CNEL (e anche Brunetta). Io mi tengo il sogno di un Paese in cui fare le riforme non sia uno slogan ma un impegno reale.

Il mondo è sempre più caotico. Proteste nei paesi democratici, guerre che diventano sempre più complicate da fermare, alleanze geopolitiche inedite, mancanza di fiducia nelle istituzioni internazionali siano esse politiche o finanziarie: è un bel caos, quasi ovunque. Siamo troppo impegnati in Italia a inseguire le ultime trovate del sottosegretario di turno per affrontare i veri problemi: noi ci occupiamo dei diversivi, dal rave party al cibo sintetico, ma nel mondo sta accadendo veramente di tutto. Giusto per strapparvi un sorriso. Settantacinque anni fa il Regno Unito fu il protagonista delle trattative sulla “partizione” tra India e Pakistan. Oggi un primo ministro d’origine indiana a Londra deve discutere con un primo ministro d’origine pakistana a Edimburgo per evitare la nuova partizione, questa volta – paradosso dei paradossi – tra Inghilterra e Scozia. Chissà come avrebbe commentato Churchill una situazione del genere. Può sembrare una provocazione ma in realtà il mondo della politica regala sorprese e novità in ogni angolo del globo. Peccato che la politica italiana si occupi di altro.

Avete visto le foto che i programmi di intelligenza artificiale stanno sfornando? Qui il Papa (a proposito auguri!), qui Macron, qui Trump. Sono foto false ma sembrano vere. E molti ci cascano come cascano nelle fakenews dei social o nelle narrazioni di alcuni talk show. La differenza tra ciò che è vero e ciò che è virale sarà uno dei grandi temi dei prossimi anni, come ben sa chi segue l’enews da tempo. È in gioco la qualità dell’informazione e dunque la qualità della democrazia. Torneremo a parlarne presto.

Molti mi scrivono preoccupati: ma è vero che ti stai disimpegnando? Risposta: sono e soprattutto sarò più impegnato di prima per una battaglia culturale, educativa e politica. Domanda: e allora come facciamo a rendere più forte il progetto Terzo Polo? Risposta: intanto iscrivetevi a Italia Viva. Qui il link. Il 10 giugno in Assemblea Nazionale discuteremo di tutto.

Qualche riflessione su Firenze.

Ho lanciato un appello a Giorgia Meloni e Dario Nardella. Mettere i soldi del PNRR su uno stadio non ha senso. È un regalo agli euroscettici che dall’Olanda o dalla Germania potranno dire: perché con le nostre tasse dobbiamo pagare lo stadio della Fiorentina? Lo stadio si deve fare con i soldi dei privati. Il PNRR deve finanziare case popolari, scuole e progetti come il Parco delle Cascine. Meloni e Nardella hanno meno di un mese per NON buttare via 80 milioni di euro. Ho chiesto loro di parlarsi. A me non interessa cercare consenso, a me interessa non buttare via 80 milioni di euro. E siccome ho fatto il sindaco e ho fatto il Presidente del Consiglio so che Dario e Giorgia possono trovare una soluzione. Per favore, pensate all’interesse della città. Non alle bandierine ideologiche sulla pelle dei cittadini.

Io sono un tifoso sfegatato della Fiorentina. Ma non capisco perché i politici desiderino ingraziarsi i tifosi facendo pagare al contribuente ciò che in tutto il mondo pagano i privati. Il calcio pagato dalla politica forse aumenta il consenso del singolo politico ma sul lungo periodo è un danno: non a caso la Serie A è sempre meno attrattiva della Premier League o di altri campionati.
Esempio numero 1: la Meloni che regala l’emendamento a Lotito in legge di bilancio, ricordate?
Esempio numero 2: lo Stadio Franchi.
Ma aggiungo una considerazione solo per i fiorentini. Io sono contrario a finanziare lo stadio con i soldi europei per tanti motivi. Da europeista, è un autogol per l’Europa. Da politico italiano, ci facciamo ridere dietro in Europa. Da ex sindaco, perché so che altre sono le priorità della mia città. Da cittadino, non vedo perché le mie tasse devono pagare qualcosa che può pagare la società. Da tifoso, se la Fiorentina non ha uno stadio di proprietà per altri trent’anni non sarà competitiva con le altre squadre che stanno tutte andando verso lo stadio di proprietà, all’Estero soprattutto ma anche in Italia. E allora? E allora basta con lo strapotere delle sovrintendenze, torniamo al primo progetto: giù le curve del Franchi, progetto pagato dalla Fiorentina e vissero tutti felici e contenti con 80 milioni che vanno alle case popolari delle Piagge e di Rocca Tedalda e alle scuole di Firenze. In queste ore ricevo centinaia di lettere dalla mia Firenze: anche se sei antipatico, hai totalmente ragione tu. Grazie dell’antipatico.

A proposito di Firenze. Il mio amico Giorgio Moretti, un imprenditore che era il presidente dell’azienda dei rifiuti quando ero sindaco e che è stato una colonna nell’inventare soluzioni nuove per la pulizia, dai cassonetti interrati fino agli Angeli del Bello, è stato per sei anni sotto processo a Firenze. La Procura, per bocca della PM Von Borries, aveva chiesto la sua condanna per bancarotta fraudolenta. Ennesimo capolavoro della procura di Firenze: la Von Borries ha perso, Moretti ha vinto. O meglio: Moretti è stato assolto, la giustizia ha vinto. Un abbraccio al mio amico Giorgio e al bravo avvocato Staiano che ha seguito la vicenda. Quanto alla procura di Firenze, che nostalgia per i tempi in cui grandi procuratori occupavano le stanze di quell’ufficio. Adesso invece…

Un sorriso

PS: Mentre in Messico vengono lasciati morire 38 migranti che bruciano vivi per responsabilità delle guardie di confine, in Congo c’è questo video che è un inno alla vita, alla solidarietà e all’eroismo. Frana in una miniera, alcuni lavoratori (per di più senza protezioni, probabilmente sfruttati) rimangono intrappolati e i colleghi li salvano scavando a mani nude. Emozionante, no?

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