Renzi: Possono aggredirci quanto vogliono, noi chiediamo giustizia. Ovunque.

di Matteo Renzi. Oggi in Aula con il Presidente Draghi sulle questioni europee. Citando una vecchia frase di Henry Kissinger, ho detto che in questa fase l’Europa ha finalmente un numero di telefono e che questo numero ha il prefisso italiano. Qui il link per ascoltare il mio discorso.

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Ieri sono tornato da Atene, dove ho parlato di crisi demografica e di pari opportunità nell’Europa di domani. Lunedì prossimo sarò in Germania. Tutto questo per tutti quelli che si lamentano dei miei interventi all’estero. Finché mi chiamano e vogliono sapere le mie idee, continuerò a girare senza farmi fermare dagli odiatori per professione e dagli invidiosi per vocazione.

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Non mi fermano nemmeno le polemiche sulle indagini. Ieri, sulla vicenda Open, ho rilasciato questa dichiarazione. L’udienza dal GUP sarà nella primavera 2022, questo processo ci accompagnerà almeno fino al 2025. Per chi vuole saperne di più, qui c’è il video della parte audiolibro su Open. Basta avere pazienza e la verità arriva: il tempo è davvero galantuomo, come dimostrano le varie cause che sto e stiamo vincendo in sede civile. A questo proposito, ho ricevuto in sede penale le scuse del mio vicino di casa, sulla famosa vicenda che ha coinvolto la mia famiglia in pieno lockdown: ho scritto questa lettera al Giudice. La settimana prossima – insieme a tutta la mia famiglia – procederemo a chiedere i danni in sede civile. Possono aggredirci quanto vogliono, noi non perdiamo la calma e chiediamo giustizia. Ovunque.

Vi aspetto alla Leopolda dal 19 al 21 novembre 2021: sarà una edizione speciale. Qui per iscriversi, qui per contribuire, qui per lanciare idee.

Un sorriso,

P.S. È morto in un incidente stradale Lele Tiscar. È stato uno dei miei più preziosi collaboratori a Palazzo Chigi. Se oggi esiste una strategia per la Banda Ultra Larga (Piano BUL) è grazie all’iniziativa di Lele, con Antonello e altri amici: un piano visionario, che nell’Italia del doppino in rame proponeva la fibra ovunque, anche nei comuni non interessanti per gli operatori. Abbiamo coperto milioni di case, dato lavoro a migliaia di persone, portato l’Italia allo stesso livello degli altri paesi europei. Ma Lele era soprattutto un uomo, prima di un manager. Il suo impegno per i minori, per i servizi alla persona, per i valori profondi. Lo ricorderò sempre ricco di umanità infinita, nel momento della scomparsa di un mio collega consigliere provinciale e amico, Graziano Grazzini, 15 anni fa. Grazie Lele, per ciò che hai fatto ma soprattutto per come sei stato e come continui a essere per tutti noi.

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1 Response

  1. Flavio Ezio ha detto:

    Il bel tacer non fu mai scritto

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