Renzi e la Leopolda: Niente bandiere rosse & Bella ciao!

di Giuseppe Cadeddu. Matteo Renzi come Virna Lisi. Il copyright è di D’Alema la cui passione politica per il sindaco di Firenze si è affievolita ma è cresciuta, evidentemente, quella estetica. A proposito di estetica la Stazione Leopolda come una convention di Steve Jobs in minor o, meglio ancora, un concerto di Jovanotti prima della svolta mondialista e la sua barba “de sinistra”. Il palco dell’odiato Jovanotti ” di “1,2,3…casinoo…” e di “Sei come la mia moto, sei proprio come lei…” aveva ai lati una Harley 883, una Mountain Bike e coccodrilli gonfiabili da spiaggia. La scenografia di Renzi era fatta di microfoni vintage anni ’30, una Vespa d’epoca e la bicicletta da corsa di “Ginettaccio” Bartali, toscano pure lui. E poi ecco il Mac Air e l’Iphone. Niente bandiere rosse, in archivio “Bella ciao”, non c’era manco la pur iconica Nutella e alle scolorite magliette del Che erano preferite quelle dei Simpson. E’ il mondo che cambia, perché – come dice Renzi – se “la sinistra non cambia diventa la destra”. E la sinistra cambia prima di tutto nei simboli, dal chiodo indossato da “Amici” di Maria De Filippi a quelli citati sopra. Non è stato superato solo il “Dì qualcosa di sinistra…” dell’afflitto Moretti rivolto a D’Alema in “Aprile” ma anche l’ipotesi di “mostra qualcosa di sinistra”. Un palcoscenico più vicino al Jovanotti del disimpegno cazzaro che dell’impegno e si attendono notizie su quanto sia di sinistra la Vespa (tra i mods inglesi di Quadrophenia, ancora Nanni Moretti in Aprile e l’ultima versione presentata da Piaggio che costa 9000 euro…beh, bisogna studiarci su), mentre – tra Bartali e Coppi – il primo era “conservatore” e il secondo “progressista”. Ma che importa? Di questi tempi non conta nulla ma vale tutto. E tutto quanto fa spettacolo. C’era anche Epifani, simbolicamente, quasi in effige, la prossima volta sarà un cartonato. Oh, perché bisogna arrivare proprio a tutti, anche agli epifanici. Lo ha detto Renzi: lesson one.

You may also like...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *