Reddito di cittadinanza: un vero e proprio fallimento!

di Antonello Laiso. Finito o acquietato come si dice, un problema in capo all’esecutivo di Governo, se ne presenta  subito un altro come da notizie che leggiamo in questi giorni sui giornali, il problema stavolta sarebbe di lunga portata e di non facile soluzione ne di districamento in quel bandolo di matassa.

Parliamo del reddito di cittadinanza, e della volonta’ di diversi partiti politici di cui al Governo e non, con l’intenzione di abolirlo o quantomeno modificarlo ad un qualcosa che non produca solo ed esclusivamente assistenzialismo .

Modificare il cavallo di battaglia trofeo di qualche movimento politico di certo non sara’ cosa facile a meno che instituire  un referendum di cui pure si vocifera.

Il dover affrontare una grave crisi economica da pandemia come quella che stiamo vivendo pone delle scelte ancora piu’ difficili ed impopolari ad una misura si popolare ed assistenziale ma che non ha centrato la vera finalita’ per la quale e’ nata.

Il reddito di cittadinanza non ha prodotto quei risultati sperati nel mondo del lavoro, ovvero l’inserimento o  il reinserimento.

Lo stesso fallimento di quei navigator nati  di cui tanto si e’ parlato in passato ne e’ la  dimostrazione.

Da dati sembra che il 90/oo dei usufruttuari del reddito di cittadinanza non ha mai sfiorato un lavoro,anzi addirittura sembra ci sia  piu’carenza di quella manodopera in alcune attivita’ artigianali e non, o di piccole imprese familiari poiche’ certamente a logica di tanti  conviene piu’  prendere un sussidio di  settecento euro al mese che andare al lavorare per 800.

Reddito di cittadinanza, la "sentenza" dell'Inps è la certificazione di un fallimentoIl costo enorme per le casse dello Stato pe tale misura non viene ricompensata con risultati evidenti e forieri, un costo in un particolare momento dove alcuni settori come la sanita’  fondi esauriti  come abitudine in Campania dove e’ gia  ferma da luglio  l’assistenza mutualistica,  e le casse della  previdenza che soffrono  con le innumerevoli concessioni di CIGS .

Se poi aggiungiamo le migliaia di abusi di percettori di detto reddito chiudiamo un quadro che non e’stato bello a vedere nonostante fosse stato attaccato molto in bella vista.

Di certo non vogliamo criticare i veri bisognosi percettori di quel reddito come unica fonte di sostentamento , il discorso va verso chi lavora a nero e percepisce il reddito, infatti molte violazioni in tale senso  quasi ogni giorno vengono a galla.

Quindi il reddito di cittadinanza non solo non e’  stato quel deterrente contro il lavoro nero ma come molti sostengono lo incentiva a  chi pur di non perdere quel sussidio non dichiara  un lavoro pur sottopagato con non certo  dispiacere per quei datori.

A mio avviso ritengo di rivedere quelle regole che tutelino e creino occupazione a ,quel lavoro che non ce’ reddito o non reddito.

Lavoro  che serve come l’ossigeno come contro  in alcuni enti come  in quei tribunali ingolfati per mancanza cronica di personale amministrativo dove i magistrati fanno da se fotocopie ed altro, o negli ospedali idem come  personale infermieristico anche non specializzato.
Ecco, cosi’ un percettore non  potrebbe essere piu’ soddisfatto e gratificato anche  psicologicamente   lavorando  anche mezza giornata al giorno?

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8 Responses

  1. Antonello Laiso ha detto:

    Che possiamo dire di chi commenta senza firmarsi neanche con un nome falso?
    Poverino,mi fa tristezza.

  2. Serena R. ha detto:

    Trovo Antonello Laiso schietto e franco. Poi se commette qualche anacoluto, pazienza non posiamo essere tutti degli ….Alighieri!

  3. Un lettore ha detto:

    Io non me la prendo con chi ha la presunzione di scrivere e pubblicare le sue cose su un sito web che è letto da centinaia di migliaia di utenti, tra i quali ci sono anch’io, ma con chi pubblica certi “strafalcioni” gettando discredito sulla testata!
    A tutto c’è un limite anche alla democrazia e alla libertà di espressione, che secondo il mio modesto parere andrebbe se non altro “gestita” meglio.
    E poi chi crede che su Freeskipper Italia si possa pubblicare ogni genere di “immondizia” farebbe bene ad indirizzare le sue cose al cassonetto!
    …ma comunque rispetto la scelta della redazione di dare voce a chiunque, ahimè!

  4. Elena-MI ha detto:

    Coda di paglia!? Caro Anto il fatto è che come spesso capita la forma – se non adeguata – non riesce a far capire, a chi legge, il contenuto! La mia era una critica costruttiva, mi spiace se te la sei presa a male…
    Un consiglio da “maestrina”: prima di pubblicare un testo rileggilo a voce alta!

  5. Antonello Laiso ha detto:

    Siamo su un giornale web,cara Elena Mi,non sul Washington Post,ne sul corriere della sera,ne altri,per quanto mi riguarda, io scrivo,ma solo per hobby anche su quotidiani cartacei nazionali,la laurea in lettere come la hai tu non la posseggo ,ma scrivo e scrivo
    e leggo tanto per cui posso curare anche poco la forma,se pure così fosse, che poco mi interessa ma molto la sostanza.
    La maestrina si fa nelle aule di scuola e si dimostra anche di saperla fare.
    Piuttosto perché non scrivi tu qualcosa così capiremo tutti qui,come usare quella giusta forma professionale,che tu critichi con aria intellettual chic?
    Saluti.

  6. Carla Taurisano ha detto:

    Cara Sandra, hai perfettamente ragione tu: è stata una regalia per prendere voti e assicurarsi le poltrone!

  7. Elena-MI ha detto:

    Le cose che dici sono sacrosante, peccato che la forma lasci molto a desiderare!!!
    Ma non si può mica avere tutto dalla vita… quindi brava la Redazione di Freeskipper Italia che continua a dare voce a tutti i cittadini senza censure! Bravi tutti. Bravo Antonello, brava la Redazione!

  8. Sandra caliero ha detto:

    Sono d’accordo un vero fallimento, è stato un cavallo furbo in una rampa di lancio popolarissima per chi entra in quelle stanze della politica .

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