Reddito Cittadinanza. Di Maio: “6 anni di galera a chi imbroglia”. Excusatio non petita, accusatio manifesta!

di Redazione. Chi pensa male fa peccato, ma spesso ci azzecca.
E quando il monito sul Reddito di Cittadinanza “chi imbroglia finisce in galera” (chi si scusa si accusa); “non potrà essere usato per spese immorali” (per quelle c’è il condono) – viene da chi lo ha perorato fino a farlo diventare legge dello Stato, allora c’è poco da stare allegri.
Costringere ancora i cittadini italiani a tirare la cinghia, per elargire un sussidio di Stato a chi non lavora e a chi ha la pensione sociale al minimo, invece di investire in riduzione del cuneo fiscale e tasse, in ricerca, sviluppo e infrastrutture, è inaccettabile, almeno per chi, in questo paese, è ancora sano di mente!
Dire, poi, che i Centri per l’impiego provvederanno al controllo degli aventi diritto al reddito di cittadinanza è come pretendere di camminare sull’acqua!
Strizzare ancora le tasche degli italiani onesti e per bene, per far uscire fuori 780 euro da distribuire a pioggia su un popolo di ‘furbacchioni’ che lavorano in nero e di pensionati sociali che non hanno mai versato un centesimo di contributi previdenziali all’Inps, è come calare un agnello nella fossa dei leoni!
Purtroppo non siamo tedeschi o svizzeri, ma siamo italiani! Ovvero siamo i furbetti del cartellino e pure quelli dello scontrino. Quelli che intestano immobili e società a figli, mogli, parenti e amici degli amici a loro insaputa. Quelli che nella dichiarazione dei redditi denunciano la metà della metà di quello che guadagna un loro dipendente. Quelli che prendono i mezzi pubblici senza biglietto. Quelli che parcheggiano in doppia fila e passano col rosso, ma solo quando non c’è il vigile. Quelli che arrivano pure a tenersi un parente ‘stretto’, ma abbondantemente defunto, nel congelatore pur di continuare ad incassare la pensione. Quelli che….ecc, ecc.
Insomma, l’italiano medio è un ‘furbacchione’ e anche chi non lo è ha comunque un tale culto per la furbizia, che arriva persino all’ammirazione di chi se ne serve a suo danno! Ma a tutto c’è un limite. E oggi come oggi, alla luce dei sussidi di cittadinanza, chi lavora per 700/800 euro al mese o chi, dopo aver regolarmente pagato tasse e contributi, percepisce una pensione di 700/800 euro al mese, cosa dovrebbe fare? Farsi furbo!?

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