Recovery Plan. Bene i Supertecnici, ma inseriti al loro posto nel Ministero di competenza.

di Enzo S. Poiché ho commentato un precedente articolo, ci torno, magari qualcuno mi insegna qualche cosa.

Premetto che, per quanto sia difficile, sono d’accordo con Italia Viva che spero chiarisca in parole povere e più chiare il polverone che, a ragione, sta sollevando.

A me sembra che gli argomenti siano due, politica e tecnica: la cabina di regia del Governo composta dal Presidente del Consiglio, il Ministro delle Finanze, il Ministro Sviluppo Economico, e il Ministro Rapporti UE che è un Dipartimento della Presidenza del Consiglio. (punto)

Mi chiedo perchè…!

La questione vera a me sembra politica – ed anche democratica –  e solo dopo viene quella tecnica.

Ad esempio abbiamo un Ministero dell’Ambiente, che tanto efficiente non è, ma c’è, e potenzialmente gestirà 75 miliardi il 30% del totale (come da Recovery Plan): azz!, me lo lasciate fuori e mi lasciate i tecnici a gestire territorio ed ambiente?

La cabina di regia senza Ministri e Ministeri direttamente interessati è un controsenso, tanto più che la Repubblica è fornita anche di Commissioni tecniche Ministeriali, Commissioni Interministeriali di vario genere, abbiamo il tavolo Stato-Regioni, abbiamo ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani), perché formare un ulteriore imbuto in Capo a pochi?

E’ chiaro che si lavorerà a piramide e che i tecnici saranno indispensabili, tanto più se come dice Del Rio, i massimi funzionari dei Ministeri sono perlopiù giuristi, ma questo non giustifica un gruppo slegato dalle maggiori istituzioni democratiche.

Nella Commissione tecnica del Ministero dell’Ambiente – scusate ma sono tifoso – io due pezzi da novanta come Enrico Giovannini ed Edo Ronchi farei il possibile per averli.

In pratica, bene i supertecnici ma inseriti al loro posto nel Ministero di competenza, magari con qualche delega.

A me sembra che questa sia un’occasione davvero importante per il nostro futuro, spero che non ci siano giochi ed interessi “strani” e spero tanto che la minoranza anziché produrre slogan e polemiche sterili dia una mano senza tante urla, per produrre anch’essa un quadro sano e positivo; di sovranisti che stanno con Polonia e Ungheria, per adesso, potremmo anche fare a meno.

I soldini, per ora, vengono dall’Unione Europea, cioè da noi “cittadini europei”, gli italiani sono quelli che ne beneficiano maggiormente. Comportiamoci dignitosamente.

Un Saluto

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9 Responses

  1. Follia20.21 ha detto:

    Siamo alla follia pura: ci danno dei soldi e non sappiamo come spenderli!

  2. Alex R. ha detto:

    Se la politica è solo “compromesso” e “opportunismo” allora stiamo parlando di due modi d’intenderla diametralmente opposti. Per me la Politica è il mettersi alla servizio della propria comunità, punto e basta!

  3. SPQR ha detto:

    Nessuno vuole un altro Hitler o un altro Duce e nemmeno un UOMO SOLO AL COMANDO.
    Noi tutti, cittadini onesti e per bene, vorremmo semplicemente che chi viene eletto con i nostri voti vada al governo per fare gli interessi di tutti gli italiani e non soltanto per il proprio tornaconto!

  4. Elena S. ha detto:

    Tu dici che l’Italia dei corrotti è colpa nostra, di noi cittadini, di noi gente comune… bene rispetto la tua opinione ma permettimi di non condividerla: io più che osservare tutte le leggi, di pagare fino all’ultimo centesimo di tasse, di fare la raccolta differenziata… bè non saprei proprio che altro fare!

  5. Enzo ha detto:

    Premesso che anche questo articolo viene dal commento lasciato a: “Serve un governo che funzioni non 300 consulenti”.
    Elena S. io sono un po’ più estremista, l’Italia dei corrotti e magna magna la permettiamo noi,
    Giusy BO: su 209 miliardi 82 sono contributo non debito. Semmai qualcuno fosse disposto correttamente e lealmente a mettere mano ai problemi di questo Paese, senza quei soldi e con gli interessi che dovremmo pagare, NON potrebbe nemmeno pensarci.
    SPQR: mi spiace ma vale quello che dico a Elena R. Se poi noi, che dovremmo essere l’opinione pubblica ci perdiamo in polemichette sui social e ci scanniamo invece di guardare a chi fa cosa, “loro” possono continuare in “saecula saeculorum”,
    Alex R.: mi hanno sempre insegnato che la politica è l’arte del compromesso – e dell’opportunismo –
    ed è tanto più giusto quanto più complicata diventa la Società. L’opportunismo é di questo mondo da sempre. Ci sono idee diverse che devono trovare un punto di convergenza altrimenti non resta che venire alle mani o peggio.
    C’era un ometto fastidioso che si è rivelato peggio della pandemia, Adolf Hitler che diceva che i partiti politici sono aperti al compromesso, le concezioni del mondo no. Quel “concezioni” io lo interpreto come la “sua” concezione, cioè dittatura e fanatismo.
    Oggi si potrebbe dire che “l’uomo o donna solo al comando” è piuttosto di moda, lo stesso Renzi, ma non solo, ha tentato di esserlo. Fortunatamente c’è sempre qualcuno che “non ci sta”
    Un Saluto
    Es.

  6. Alex R. ha detto:

    L’ennesima task force partorita dall’avvocato, stavolta per gestire il Recovery fund. Italia viva non ci sta: Parlamento esautorato, dicono, no ai pieni poteri all’inquilino di Palazzo Chigi. L’offensiva è partita dai pesci più piccoli, Teresa Bellanova ed Elena Bonetti, per proseguire, ieri, con la big Maria Elena Boschi e lo stesso senatore di Scandicci. Lui giura di essere pronto a far saltare il banco, a “non votare la legge di bilancio”. Anche questa, tuttavia, ha l’aria di una pantomima. Ormai l’abbiamo imparato: Renzi che abbaia non morde.

    Cosa c’è davvero in ballo? Quello che c’è sempre: denaro e potere. I soldi dell’Unione europea e il capitale politico che assicurerebbe controllarne una fetta. Italia viva è piccola ma famelica. E l’ex presidente del Consiglio è troppo scafato per fingere, come fa il Pd, che la “cabina di regia” non sia fumo negli occhi, funzionale affinché il pallino rimanga in mano a Conte. Quasi un anno di Dpcm, conferenze stampa e altre “casalinate”, gli hanno dato un tantino alla testa.

    Non è un caso nemmeno che il senatore critichi la fondazione sulla cybersicurezza, accusando il capo del governo di voler privatizzare l’intelligence: Giuseppi ha sempre voluto tenere per sé la delega ai servizi segreti, evidentemente convinto che rappresenti un’assicurazione sulla sua leadership. Come non è un caso che Renzi agiti lo scenario di un esecutivo tecnico, con lo spauracchio dell’avvocato, Mario Draghi. Una prospettiva che ribalterebbe completamente la furbata partorita da Palazzo Chigi: dai tecnici come paravento dell’uomo solo al comando, ai tecnici come strumento per liquidare lui. In buona sostanza, a Renzi e compagnia basta poco: avere la loro porzione nel grande banchetto del Recovery plan.
    Per concludere: non vi aspettate che oggi scoppi la rivoluzione. Ma se anche questo pastrocchio di governo dovesse cadere, Sergio Mattarella non ci riporterebbe alle urne. Lo sapete: in Italia c’è sempre una buona ragione per non votare, se le elezioni può vincerle il centrodestra. Più probabile che il Colle scelga un traghettatore, giusto per finire di soggiogare il Paese: a eurotrappole licenziate e a nuovo presidente della Repubblica (di sinistra) nominato, sarà un piacere mandare al governo i sovranisti. Incaprettati.

  7. SPQR ha detto:

    Commissioni, task force, cabine di regia… tutto fumo e niente arrosto!
    A noi il fumo.
    A loro l’arrosto!

  8. Giusy BO ha detto:

    L’unica cosa certa è che sono soldi a debito e che questo debito “qualcuno” dovrà pagarlo.

  9. Elena S. ha detto:

    Ti domandi ancora il perchè nell’Italia dei corrotti e del magna-magna?

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