Questa estate.

di Marina Serafini. L’erba del prato continua a crescere, rapida e folta, come l’estensione sparpagliata dei miei pensieri. Volo con la mente ovunque, senza avere un centro, e mi perdo nello spazio di un tempo indefinito. Avverto il caldo e la luce, eppure finisco con l’astrarmi dal corpo, che pure mi tiene qui, ancorata a questa terra, a questi suoni. Polline e fiori, piccole api e farfalle, girano mosche e zanzare: l’estate con i suoi colori mi brilla sul viso ed io mi lascio andare. Finalmente e con dispiacere lascio che tutto accada, e smetto di resistere. Ora non sono più in grado di tenere il timone, l’ho fatto per troppo tempo e le mie mani sono stanche, lenti i miei polsi e strette le pupille negli occhi. I bagliori vicini e lontani…Vedo il blu del mare, l’acqua che sola può farmi rinascere. Mi aggrappo al quotidiano e riemergo, un po’ alla volta, tra una carezza e uno strappo, rifugiandomi di tanto in tanto nel mio dolore nascosto.

Tante parole, in questo tempo, e distrazioni ed i tramonti accesi che risvegliano dolcezze sopite. Che fanno male. Mi adeguo, non posso far altro. Un po’ alla volta, la stanchezza mi domina e forse darà quiete a questo mio tormento.

L’erba infoltisce, nel mio giardino, crescendo scomposta, e accoglie il mio piede come un tappeto molle, fagocitandolo quasi. Penso ai cardi nel bosco, così alti e ispidi; il loro fiore imbiancato è ormai asciutto e si smembra nel vento, portando altrove i suoi semi. La vita va, scorre così, senza una regola vera, senza un tempo deciso: accade, tra le cose e con le cose, addosso a noi che siamo qui. Continuerò a vagare nell’aria e nel tempo, guidata da sogni e pensieri, con quella costrizione alla gola che non vuole lasciarmi. Lasciarsi andare e riposare un poco, e riprendere il viaggio con chi trovo lungo la via.

You may also like...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *