Quei cassetti mai aperti…

Sarà il caldo di questi giorni, sarà la noia del dolce far niente, saranno le giornate che appaiono più luminose, ma oggi mi sono finalmente decisa ad aprire i cassetti di casa e vedere cosa c’è dentro. Munita di una bella busta per gettare tutto ciò che inutilmente ha cercato riparo, comincio. Cassetto del comodino della stanza da letto: il più privato, dove adagi quei ricordi perché possano essere sempre vicini. Qualche foto, qualche documento importante, il passaporto, la tessera elettorale. Poi, il biglietto di una sera all’opera (che ricordo). Ecco il menù e la lista degli invitati al matrimonio, i biglietti e telegrammi di auguri e ancora qualche invito. Le camiciole del battesimo delle mie figlie. Poi buste e bustine sempre utili (a chi?). Occhiali ormai rotti, ma che si potevano sempre aggiustare (mamma mia, mi stanno molto meglio quelli nuovi). Un paio di calzini da rammendare (comecavolosonofinitiqui?) Qualche medicinale comodo da tener vicino al letto (di cui ovviamente non ho mai avuto bisogno). Articoli messi da parte che è sempre bello rileggere. Qualche foglio che fa parte di un diario personale e segreto, scritti in qualche momento di nostalgia, con ancora qualche parola che rivela sbafature da lacrimoni. L’orecchino che avevo tanto cercato, ricordo di un giorno felice. Un rosario regalato con amore da un caro amico. Le parole di una poesia che mi è tanto piaciuta. Pare impossibile che tanta parte della mia vita sia racchiusa in un piccolo cassetto. Con che cuore svuotarlo? È passata più di un’ora, ma mi sembra di lavorare da trent’anni. Non ce la faccio a cominciarne un altro. Rimetto tutto a posto diligentemente, buttando solo la carta di qualche caramella testimone di qualche peccato di gola che è meglio dimenticare. Il resto rimane per la prossima volta. Se troverò il coraggio.

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