Quando per darsi un bacio c’era il gioco della bottiglia!

Mostrare qual’è il proprio livello di prestazione sessuale e per quali nuove ‘esperienze hot’ si è più propensi è diventata una moda che si traduce in gadget a più colori: il braccialetto del sesso!
Funziona come una specie di semaforo che esprime il livello di apertura e competenza in materia di prestazioni sessuali. Si tratta di un braccialetto di gomma trasparente, colorata a seconda della preparazione a letto. E’ un accessorio inventato in Inghilterra e che si sta diffondendo in Brasile tra i ragazzi di una fascia d’età che comprende dai 14 ai 18 anni.
Come funziona? Lo indossano le ragazzine e i maschi devono cercare di romperlo. Qualora dovessero riuscirci hanno diritto ad una ricompensa. Lo decide il colore del braccialetto. Se è viola allora solo un bacio. L’accessorio nero, invece, prevede di consumare un rapporto sessuale completo. Ma dove siamo arrivati? Noi per scambiarci un bacio gicavamo a far girare una bottiglia vuota aspettando che si fermasse con il collo rivolto verso il ‘lui’ o la ‘lei’. Noi giocavamo a “color color” o a “uno, due, tre stella”.
Oggi la società propone il sesso in tutte le sue varianti, anche nel gioco. I risultati? A Manaus due ragazze minorenni sono state trovate morte. Violentate e uccise e pare che accanto ai due corpi siano stati trovati questi famosi braccialetti rotti. Una tredicenne a Londrina ha subito uno stupro e sembra riconducibile, anche questo atto, all’accessorio erotico in voga in questo momento. Altri venti casi denunciati a Navegantes in sole due settimane. Unico provvedimento è stato il divieto assoluto di indossarli nelle scuole di Manaus e in altri paesi del Brasile.
Ma può bastare? Viviamo, oramai, in un mondo malato. Purtroppo in alcuni luoghi sembra che sia naturale concepire il sesso come “quotidianità” ad ogni età. Ma noi, in Italia, avremmo mai permesso tutto questo? Forse no. Fatto sta che da noi la prostituzione reclama i suoi diritti e la televisione non aiuta una giusta educazione sessuale per le generazioni che si stanno formando in questo secolo.

You may also like...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *