Quando lo sport si fa troppo sexy.

Cosa c’è di più bello, di più armonioso e di più attraente del fisico scultoreo di un atleta? Bicipiti scolpiti, addominali perfetti, glutei di marmo. E allora perchè coprire tutto con ‘tutoni’ e ‘braghettoni’ di altri tempi che non solo limitano movimenti e gesti atletici, ma che nascondono alla vista siffatta bellezza scolpita da ore e ore di duri allenamenti e costruita con tanti sacrifici e non poche rinuncie? Sembrerebbero motivi “culturali e religiosi” quelli che hanno consigliato, almeno nello sport, di invertire la tendenza dello ‘scoprire’. Così nel beach volley, alle prossime Olimpiadi del 2012, le giocatrici potranno scendere in campo più “coperte”. Non solo il bikini, ma anche lo short! La Federazione internazionale di pallavolo (Fivb) ha infatti annunciato la novità, che rientra nelle regole adottate dalla federazione per rendere più popolare questo sport anche nei paesi dove questo sport è ancora poco conosciuto. “Le atlete avevano già l’opzione, tra un costume intero e un bikini. Noi abbiamo aggiunto un’altra possibilità al fine di rispondere a motivi religiosi o culturali” spiegano dalla federazione internazionale di pallavolo. Il quale, tuttavia, ha negato che il beach volley femminile voglia così sbarazzarsi la sua immagine di sport sexy, ma punti piuttosto a “sedurre nuovi paesi. Queste nuove regole hanno effetto immediato ai Giochi di Londra 2012.

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