A quando la resa dei conti?

di Maria Pia Caporuscio. Il pagamento dell’Imu costringerà la maggior parte degli italiani a svendere la propria abitazione non riuscendo a pagare una tassa, impossibile da pagare per una popolazione ridotta sul lastrico! Alla disperazione di un popolo che si è svenato per avere un tetto sul capo, si risponde che si deve pareggiare il debito. Il debito?
Ma chi ha dato l’ordine di trasformare il debito pubblico (che nessuno ci poteva richiedere) in debito privato che le banche ora esigono? Chi si è permesso di poter far fallire una cosa infallibile come uno Stato? Chi ha ceduto la sovranità nazionale alle banche? Per conto e in nome di chi è stato fatto tutto questo? La risposta è sempre la stessa: per far parte dell’Unione Europea. Ma in che consiste questa Unione se priva di una politica comune e di una parità di diritti? In che consiste se per farne parte si devono strangolare le popolazioni riducendole in miseria? Se si depredano le nazioni costringendole a svendere i loro patrimoni? Se si cancellano i diritti acquisiti nei secoli con enormi sacrifici e si cancellano le democrazie, imponendo una dittatura micidiale, capace di cancellare le civiltà e riportarle all’età della pietra? Se è questo il prezzo che i paesi debbono pagare per avere una moneta unica, è urgente e necessario uscire da questo incubo e tornare alla propria moneta sovrana. I “cervelloni” che affollano il nostro Parlamento ci dicono che non è più possibile uscire da questa spirale senza esserne distrutti, ma continuando a restare in questo girone infernale dove si andrà a finire se non all’inferno? Sempre secondo questi “cervelloni” la cosa necessaria per arginare il precipizio in cui stiamo precipitando è svendere il patrimonio dello Stato. Ma quando lo Stato si sarà liberato di ogni avere, quando non avrà più nemmeno gli occhi per piangere, quando sarà rimasto in mutande, che farà? Che farà quando non avrà più un patrimonio, quando saremo ridotti come il Biafra, ordinerà il suicidio di massa della popolazione? E’ giusto per questi “cervelloni” sacrificare all’altare di questo nuovo dio chiamato “moneta unica” una nazione o si rende indispensabile chiamare gli autori di questo crimine a risponderne? Chi sono i responsabili e con quale diritto costoro, abbiano potuto vendere un paese, ossia una cosa non propria? Le nazioni non sono proprietà privata dei governi e com’è stato possibile che degli amministratori (perché i governanti sono amministratori dei beni comuni) abbiano potuto prendere iniziative personali senza l’ordine preciso delle popolazioni? In nessun Paese sono stati indetti referendum per rendere consapevole la popolazione e quindi come giustificare un tale crimine? Stando così le cose, sono dunque solo e soltanto i governanti che ne devono rispondere, non le popolazioni ignare. Invece si costringono proprio le popolazioni a pagare la loro bestiale idiozia. Sarebbe necessario che le popolazioni di tutte le nazioni vittime di essere state svendute alle banche, al mercato o a chiunque altro, si organizzino per combattere insieme questa battaglia. Sarebbe necessario indire un processo, che condanni questi assassini per crimini contro l’umanità e restituire alle Nazioni la propria indipendenza e al popolo la sovranità!

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