Quando la cicogna non arriva.

L’infertilità dell’uomo è la prima causa del ricorso alla procreazione assistita. L’infertilità di tipo maschile interessa circa una coppia ogni due. I dati contenuti nella relazione sulla procreazione medico assistita del Ministero della Salute lo confermano: il fattore di infertilità di tipo maschile costituisce la prima causa di infertilità tra le coppie di pazienti con il 32,7%. Se a questo si aggiungono le coppie che soffrono di una infertilità mista, sia di tipo maschile che femminile, la relazione arriva ad affermare che “le coppie in cui è presente una patologia maschile ammontano al 50,7% del totale“. Quindi, tra quanti si rivolgono ai centri di medicina della riproduzione, in una coppia su due il “problema” è rappresentato dall’uomo. Due i dati centrali: la sempre maggiore presenza di problemi sul fronte maschile e la necessità di fare un’azione di prevenzione a favore della salute riproduttiva nell’uomo. Nella maggior parte dei casi si tratta di situazioni di infertilità dettate da un basso numero di spermatozoi sani
o da problemi con la funzionalità spermatica tali da rendere difficile la fertilizzazione dell’ovocita in condizioni normali. L’elevata incidenza dei problemi maschili però non deve eccessivamente preoccupare: in molti casi i problemi di infertilità possono essere curati o comunque superati dato che solamente nel 3% delle coppie infertili è necessario ricorrere alla fecondazione eterologa mediante donazione di spermatozoi. La fertilità maschile, pur essendo più longeva rispetto a quella femminile, è però influenzata negativamente da fattori esterni e interni: infezioni trascurate, iperstrogenismo alimentare e ambientale e stress sono tra le principali cause che provocano infertilità nell’uomo. Occorre però tenere presente anche il fattore tempo: la fertilità di un venticinquenne infatti non è uguale a quella di un uomo di 50 anni. L’età media del partner maschile che si rivolge al nostro centro è ormai superiore ai 40 anni. Anche gli uomini tendono a posticipare sempre più la decisione di diventare padri. Quindi se siete alla ricerca di un figlio un aiuto per la cicogna può venire anche dalla dieta. Alcuni alimenti, infatti, sono ricchi di vitamina B, che favorisce l’impianto dell’embrione, o di zinco, che favorisce il concepimento (e la fertilità nell’uomo). Ma, soprattutto, é importante mangiare sano. E lo dimostra una ricerca della Harvard School of Public Health condotta su più di 17.500 donne che cercavano una gravidanza. Chi seguiva una dieta sana aveva una riduzione pari al 66 per cento del rischio di infertilità per problemi di ovulazione e del 27 per cento per altre cause rispetto alle donne che non si attenevano a schemi alimentari corretti. Senza dimenticare che il sovrappeso o il sottopeso hanno entrambi una notevole influenza sull’ovulazione.

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