Quando anche la salute diventa oggetto di campagna elettorale, non è un buon segnale.

di Redazione. Ognuno è libero di pensarla e di dirla come vuole. Ognuno è libero di fare quel che meglio crede, purchè non sia di nocumento agli altri. Un fatto però è certo: le migliaia di morti e di ricoverati che il nostro paese sta ancora contando per il tragico effetto del Coronavirus sono una realtà inconfutabile, negarla e non adottare le adeguate misure di prevenzione e di cura della pandemia è come dire che il fuoco non brucia e lasciarci sopra la mano alla Muzio Scevola!

Detto questo, quando però anche la salute diventa oggetto di campagna elettorale non è cosa buona, e allora dobbiamo aspettarci di tutto e di più sia dai “catastrofisti” che presagiscono la fine del mondo e che bisogna rintanarsi dentro casa e chiudere tutto, sia dai “negazionisti” che sostengono l’esatto contrario.

Capita così, che Matteo Salvini si rifiuta di indossare la mascherina, malgrado gli inviti dei funzionari del Senato, durante tutta la durata di un convegno dell’ala dura contro il governo sulla lotta al Covid19, organizzato da Armando Siri e Vittorio Sgarbi: quelli che dalle opposizioni sono stati definiti i “negazionisti” alla Bolsonaro o alla Trump.

Un gesto forte, in una sede istituzionale, la biblioteca di Piazza della Minerva, che provoca un vespaio di proteste, con cui il segretario leghista, aderisce, anche violando le regole, alla tesi portata avanti dall’iniziativa secondo cui, come dice Sgarbi “il virus non c’è più” (!?).

Obbiettivo dell’incontro, “Covid-19 in Italia, tra informazione scienza e diritti”, annuncia Siri, è “fare il punto, grazie al dialogo tra giuristi e scienziati, su quanto è accaduto in Italia in questi mesi, sul conflitto che c’è stato tra salute e libertà, due diritti fondamentali”.

Partecipano direttamente o in collegamento, medici e studiosi come Alberto Zangrillo, Matteo Bassetti, Maria Rita Gismondo, Massimo Clementi, Giuseppe De Donno e il professore Paolo Becchi. All’incontro “negazionista”, intervengono anche personalità lontane dal mondo leghista come i costituzionalisti Sabino Cassese, Giovanni Guzzetta e Michele Ainis, tutti molto perplessi dal ricorso da parte del governo dei Dpcm.

Presente in sala anche Andrea Bocelli. “Ho accettato questo invito ma sono lontano dalla politica e devo dire che durante il lockdown ho anche cercato di immedesimarmi con chi doveva prendere decisioni difficili. Ma poi, man mano che il tempo passava, non ho mai conosciuto nessuno che fosse andato in terapia intensiva, quindi perchè questa gravità? Poi mi sono sentito umiliato e offeso per il divieto di uscire da casa. Ammetto che ho violato il divieto”.


Massimo Galli
, professore Ordinario di Malattie Infettive all’Università degli Studi di Milano, in merito alle posizioni espresse in occasione dell’incontro ‘Covid-19 in Italia, tra informazione scienza e diritti’, alla presenza tra gli altri del leader della Lega Matteo Salvini, Vittorio Sgarbi e il tenore Andrea Bocelli, controbatte: “Penso che tutto quello che e stato detto non abbia alcuna base dal punto di vista scientifico: è un messaggio inadeguato, quello che viene lanciato, con elementi di evidente pericolosità”. 

Il ministro della Salute Roberto Speranza: “Indossare la mascherina resta una delle regole essenziali per contrastare la diffusione del coronavirus. Siamo fuori dalla tempesta ma non siamo ancora approdati in un porto sicuro. Non dividiamoci su questo”.

Come sempre, in medio stat virtus!
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IL COMMENTO.
di Gaetano Pedullà. Se vi hanno appassionato le giravolte dei virologi, il nuovo comitato tecnico scientifico presieduto da Salvini, Sgarbi e Bocelli vi entusiasmerà ancora di più.

I luminari, notoriamente esperti di virus e pestilenze, ieri ci hanno informato che ancora oggi milioni di persone fanno finta di contagiarsi nel mondo, perché prendersi il Covid deve essere diventato di moda, giusto perché – signora mia – cosa ci raccontiamo dopo mesi chiusi in casa a guardare la tv e a credere a quei burloni dei telegiornali?

È chiaro che solo menti eccelse come quella del segretario leghista potevano scoprire che la pandemia è stata tutta una macchinazione di Conte, il premier che per restare in sella ci obbliga alla prudenza, con la complicità di tutti gli altri governanti del pianeta, che pure loro fingono di avere in casa migliaia di morti solo per rendere credibile la sceneggiata di Giuseppi.

E d’altra parte non può che essere così, a meno che il leader del partito con esattamente un anno fa l’Italia in mano si sia ridotto oggi ad abbaiare alla luna, vedendoci chiaro lì dove tutti gli altri medici sanno ancora pochissimo.

Certo sulla capacità di osservazione del novello scienziato c’è qualche dettaglio che non convince proprio del tutto, come l’attitudine a rendersi conto di quante ne ha combinate il suo governatore della Lombardia, la cui condotta sarebbe moralmente onorevole e specchiata.

A tal punto che la sua famiglia donava camici per il Covid che non c’è. Anzi, non c’è mai stato.

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1 Response

  1. Fedez ha detto:

    Fedez risponde ad Andrea Bocelli: «Se non conoscete nessuno che sia stato in terapia intensiva e vi permettete di instillare il dubbio che la pandemia sia stata fantascienza vi presento un mio amico che causa Covid ha dovuto subire un trapianto di polmoni a 18 anni. Poi fare silenzio ogni tanto non fa male eh».

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