Quale democrazia?

di Paolo De Gregorio. Quotidianamente ci lamentiamo (spesso a ragion veduta) della pervasiva illegalità che si manifesta dappertutto, dalle Università, alla politica, fino ad arrivare al malcostume diffuso di chi posteggia con arroganza nei parcheggi riservati ai disabili, ma non ci indigniamo per lo sfregio inferto alle regole democratiche della nostra comunità, insulto del massimo livello, in quanto riguarda il cuore delle nostre istituzioni: la legge elettorale, che per ben due volte è stata giudicata incostituzionale dalla Suprema Corte.
Il cosiddetto “Porcellum” sotto il regno di Napolitano fu bocciato il 4.12.2013, mentre “l’Italicum” fu bocciato sotto Mattarella il 25 gennaio 2017. E’ evidente che tutti i governi succedutesi dal 2013 in poi sono illegittimi, in quanto hanno ricevuto la fiducia da parlamentari eletti con un sistema non costituzionale. Il primo provvedimento che andava preso dal Presidente Napolitano doveva necessariamente essere quello di sciogliere le Camere e andare a nuove elezioni, con la legge emendata dalle parti giudicate incostituzionali.
Credo che ambedue i Presidenti, Napolitano e Mattarella, quali supremi custodi della Costituzione, avessero il potere e forse il dovere di sciogliere il Parlamento e indire nuove elezioni, per far tornare nella legalità i rappresentanti del popolo, mentre si limitarono ad invitare i partiti a trovare presto un accordo, che naturalmente non è arrivato e il cosiddetto “Rosatellum” è una terza ipotesi di nuova legge elettorale, quasi sicuramente incostituzionale.
Il punto fermo credo sia questo: vi è una patologia grave istituzionale che riguarda la più importante delle leggi dello Stato, il cuore della democrazia, e questo blocco va superato non dai partiti, che l’hanno creato, ma da un atto solenne del Presidente della Repubblica che insedi una Commissione dei più noti costituzionalisti indipendenti che formulino una nuova legge elettorale da sottoporre all’approvazione del Parlamento.
Si coinvolgerebbe tutto il Paese in una discussione salutare su una legge dove i cittadini elettori possano trovare la possibilità di scegliere con le preferenze, con il proporzionale, senza le coalizioni che non sono altro che ammucchiate che il giorno dopo si scannano per spartirsi i poteri, con il divieto durante la legislatura di passare da un partito ad un altro, divieto di pluricandidature e abolizione delle liste bloccate. Non so se tutto ciò è possibile, ma qualsiasi cosa è meglio dell’immobilismo e della illegalità.

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