Portofino, “No” all’accoglienza dei migranti. Ma la Prefettura impone i Cas.

Si fa presto a dire accoglienza e integrazione, quando il problema ‘migranti’ resta a debita distanza, fuori dalla porta di casa propria. Quando gli ‘sbarchi’ di migliaia di profughi non  toccano da vicino e si fermano ‘lontano’, in Sicilia, siamo tutti bravi, buoni e… ospitali. Fino a che non capita come a Portofino. Il comune, perla della Riviera ligure e meta di turisti e “vip” , si aggiunge all’elenco di quelli che si rifiutano di accogliere i migranti.
“Non abbiamo case libere”, taglia corto il sindaco, Matteo Viacava contattato da La Repubblica. “Il nostro è un centro turistico importantissimo e alloggi liberi non ne abbiamo: la graduatoria dei residenti che aspettano l’assegnazione della casa popolare è infinita”. Ma la prefettura di Genova, per ovviare all’ostruzionismo di 24 amministrazioni locali “ribelli”, quasi tutte ubicate sulla Riviera si è rivolta ai privati, con un bando in scadenza il 28 agosto che di fatto impone i Cas, i Centri di accoglienza straordinaria. Obbiettivo è collocare, in tempi brevi, circa 700 stranieri, poichè Genova è già satura con oltre 2500 presenze.

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