Più tasse e meno salario: è recessione!

di Massimo Donadi. Più tasse per tutti. Stipendi al palo, disoccupazione alle stelle. L’Italia sta attraversando la crisi economica più nera dal dopoguerra ad oggi. Più che gli indici economici, però, mi colpiscono i volti e le parole delle persone che incontro in questo tour di campagna elettorale… Mentre il ministro Fornero va dagli operai dell’Alenia per un maquillage d’immagine, la Corte dei Conti lancia l’allarme sull’eccessivo livello della pressione fiscale, arrivata al 45%! Troppe tasse massacrano l’economia e frenano i consumi. In questo modo sarà impossibile rilanciare l’economia. Non sappiamo più in quante lingue dirlo a questo governo che ha promesso miracoli e sta semplicemente traghettando l’Italia da una crisi all’altra. Monti ha restituito credibilità interna ed internazionale al nostro paese, ma a quale prezzo? Le scellerate politiche berlusconiane hanno provocato uno sfascio sociale, economico e culturale che sconteremo ancora per anni. E su questo siamo tutti d’accordo. Ma da Monti era lecito attendersi molto di più. Descritto come l’uomo della provvidenza, ha avviato un’opera di risanamento dei conti (sacrosanta) semplicemente aumentando le tasse. Per fare questo, a dire la verità, non servivano professori, ma sarebbero bastati mediocri ragionieri. Serve un salto di qualità che solo una buona politica può garantire. Una politica riformista e riformatrice, che premi l’innovazione e gli investimenti, che favorisca i giovani e le donne, immense risorse ancora tenute in riserva. L’Italia, nonostante tutto, è un grande paese in grado di affrontare e vincere le sfide che le si parano davanti. Non è vuota retorica, ma la consapevolezza maturata in secoli di storia: gli italiani tirano fuori il meglio nei momenti di difficoltà. Anche il governo Monti è una parentesi transitoria, il rinnovamento è affidato ai cittadini che presto dovranno scegliere una nuova classe dirigente non solo per far uscire l’Italia dal pantano, ma per condurla verso orizzonti nuovi. Il rinnovamento passa per la partecipazione.

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