Pessimi i servizi, esagerate le tasse. Dilagano i furbetti del tornello.

E dopo il salasso del saldo Imu ecco l’ennesima stangata di fine anno per le famiglie italiane alle prese con la Tares, che – compresa la rata di dicembre – peserà circa 305 euro per ogni nucleo, +35,4% rispetto al 2012. E’ quanto emerge da uno studio della Uil, che evidenzia come nel complesso le amministrazioni pubbliche incasseranno 9,9 miliardi di euro, ovvero 2,3 miliardi in più sul 2012 (+30,3%). Ma ciò non basta a frenare la crescita esponenziale di un debito pubblico che, a ottobre 2013, sale a 2.085,321 miliardi, secondo i dati di Bankitalia. Un dato ancora in aumento rispetto ai 2.068,722 miliardi del mese precedente e, rispetto a inizio anno, in crescita di circa 95 miliardi dai 1.989,431 di dicembre 2012. Insomma, quello di oggi è un “lunedì nero” per i contribuenti e per le imprese. Sono, infatti, oltre 16 milioni gli italiani che si accalcano in banca e alla posta per pagare il doppio saldo Imu-Tares, che dovrebbe portare nelle casse dello Stato ben 16 miliardi di euro!!!
Insomma, a conti fatti, lo Stato aumenta le tasse, aumenta gli introiti, ma il debito pubblico continua a crescere e i servizi resi al cittadino sono sempre più scadenti. Dalle scuole che cadono a pezzi, alla raccolta differenziata che non funziona come dovrebbe, per finire ai trasporti pubblici che fanno disperare pendolari e studenti costretti a viaggiare tutti i giorni in condizioni disumane, nonostante il rincaro di biglietti e abbonamenti. Aumenti del tutto ingiustificati se paragonati al servizio reso, e che addirittura sembrano andare di pari passo con un sempre maggiore disservizio, che va dalla sporcizia delle vetture, alla mancanza di adeguate pensiline alle fermate, alle corse poco frequenti, agli scioperi del personale addetto che, un giorno si e uno no, costringono l’utenza ad arrangiarsi alla meno peggio. Oltretutto, senza che gli abbonati ricevano il ben che minimo risarcimento del danno per un servizio pagato in anticipo, ma che poi le aziende comunali non sono in grado di garantire! Insomma dopo l’estate e i giorni di festa, quando le grandi città riprendono i ritmi frenetici della vita quotidiana, il trasporto pubblico torna nell’occhio del ciclone, oggetto di feroci critiche e disperate lamentele da parte di un’utenza sempre più indispettita dal cattivo funzionamento di autobus, tram e metropolitane. Tanto che la maggior parte dei cittadini italiani è tornata a muoversi su mezzi propri, auto e motocicli!
Ma l’indice accusatorio, oltre che sulla pessima qualità del servizio – attese troppo lunghe, vetture sporche, scomode e mal ridotte, fredde d’inverno e bollenti d’estate, con i passeggeri costretti a viaggiare pressati uno sull’altro come sardine in scatola – viene puntato sui tanti ‘portoghesi’ che utilizzano a sbafo il trasporto pubblico, gravando su chi invece paga regolarmente biglietti e abbonamenti.
Il popolo dei furbetti del tornello che s’infila subito dietro chi ha regolarmente timbrato il ticket, o che addirittura fa il salto della cavallina, indispettisce i cittadini onesti al pari dei politici che tagliano tutto ciò che c’è rimasto da tagliare tranne i loro stipendi. E così è guerra aperta tra gli abbonati e i furbetti del tornello, tanto che i primi invocano più controlli e il ritorno del caro vecchio “bigliettaio” su ogni mezzo di trasporto! Ma come spesso accade alle persone per bene di questo grande Paese, la loro è una guerra già persa in partenza. E per chi si muove con i mezzi pubblici con tanto di biglietto regolarmente obliterato, non resta che attaccarsi al tram e tirare forte. Logicamente quando il tram passa, se passa!

You may also like...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *