Pescatori in rivolta contro norme Ue, reti più larghe e vongole più grandi!

di Redazione. Debito pubblico e pareggio di bilancio, stipendi da terzo mondo e tasse da togliere il fiato, ma a parte questo se dobbiamo restare in Europa solo per doverci tenere migliaia di migranti e ributtare in mare il nostro pescato, bè allora possiamo capire le ragioni che hanno spinto l’Inghilterra ad uscire dall’Unione europea.

Tant’è che i pescatori delle marinerie pugliesi sono scesi sul lungomare di Bari per protestare contro le leggi comunitarie che impongono l’uso di reti più larghe che fanno perdere il 50% del pescato e non solo. Un corteo dove non sono mancati incidenti con lanci di petardi, il che evidenzia il malessere e la preoccupazione di tutto il settore che chiede da anni di modificare le leggi europee, in particolare il Regolamento Mediterraneo, entrato in vigore nel 2010. Una norma che, salvo deroghe, ha imposto nuove regole non solo per la dimensione delle maglie, ma anche il divieto di pesca entro le 0,3 miglia dalla costa e un giro di vite per la pesca a strascico.

Nel mirino dei pescatori pugliesi ci sono anche la licenza a punti e le sanzioni sul pescato sottotaglia. Un problema, questo, che riguarda anche le vongole che solamente nel mare Adriatico possono essere pescate con una dimensione inferiore ai 25 millimetri. Questo, grazie ad una deroga ottenuta nel 2017 dopo una lunga protesta dei pescatori di Venezia e Chioggia.

Esenzione che non sta bene ai pescatori spagnoli, grandi produttori europei del mollusco insieme agli italiani, che promettono battaglia.

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