Perché e sempre più difficile comprare casa in Italia?

di Redazione. Il mercato immobiliare è fermo. Il ‘mattone’ è in stagnazione nonostante il crollo dei prezzi al metro quadro, le agevolazioni fiscali sulle ristrutturazioni e i mutui praticamente a tasso zero!

Le agenzie immobiliari segnano il passo, anche perchè chi ha intenzione di vendere il proprio immobile e non di svenderlo, cerca di farlo per conto proprio, senza intermediazioni e costi aggiuntivi.

Gli italiani arrancano finanziariamente ed economicamente in un mercato, quello immobiliare, gonfiato da dinamiche emotive e pronto ad implodere dopo che la crisi sanitaria del Covid-19 ha prodotto un cambiamento sociale radicale la cui componente più importante è la fuga dalle città e dagli uffici.

I giovani italiani sono sempre più distanti dalla possibilità di acquistare un appartamento, per motivi legati al mercato del lavoro ed alle basse ed incostanti retribuzioni. E quando si decidono a fare il grande passo sono costretti ad indebitarsi per un’intera vita: circa il doppio del tempo che ci avrebbero impiegato le generazioni precedenti.

Stando alle serie storiche che includono lo stipendio di un lavoratore italiano dal 1960 ad oggi, il costo di beni di consumo di prima necessità quali pane e latte, ed il costo degli appartamenti al metro quadrato in una grande città, emerge quanto segue:

Nel 1962 un operaio della FIAT con uno stipendio di 50.000 lire al mese, poteva permettersi di acquistare un appartamento in un quartiere residenziale limitrofo al cento storico, impegnando solo il 50% della propria retribuzione, in 21 anni.
Nel 1972 lo stesso operaio ne impiega 19 per acquistare un appartamento di analoghe dimensioni in una zona leggermente più periferica.
Nel 2011, giunti ormai ai massimi dei prezzi del mercato immobiliare in Italia – nonostante la crisi globale scatenata dai mutui sub-prime – un Italiano lavoratore, a cui la statistica assegna euro 1.600 netti mensili su 12 mensilità, impiega 54 anni ad acquistare quello stesso appartamento.
Nel 2020, ai giorni nostri, un giovane con la stessa retribuzione impiegherebbe 41 anni.

E se è vero come è vero, che le buste paga sono sempre più leggere è altrettanto vero che gli italiani giovani e meno giovani non rinunciano più a nessuna delle loro comodità, non fanno più nessun sacrificio e si tolgono tutti gli sfizi, dal cinema al teatro, dal ristorante alla discoteca, dall’iphone di ultima generazione alla macchina nuova di zecca, dalla settimana bianca alle vacanze esotiche.
Così alla fine del mese già le retribuzioni sono quelle che sono e da parte non riescono a mettere nemmeno il becco di un quattrino!

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