Per un’Italia migliore, cittadini che eleggono altri cittadini.

di Caligola. La premiata ditta “Macelleria Sociale & Company” (PDL – PD – UDC) cambia l’insegna. Basta con rigore ed austerità, ora è possibile cambiare rotta. Dopo aver messo un “cappio all’economia” con una tassazione infernale; dopo aver “castrato” lo Statuto dei Lavoratori, svuotando l’art. 18: dopo aver “impoverito” la maggior parte delle famiglie, “Macelleria Sociale” si è convertita sulla via di Damasco. Cosa dire dei soci…
– Il PD che ora sbraita e promette riforme per 13 mesi ha permesso a “Macelleria Sociale” di portare avanti uno scellerato programma economico che ha prodotto solo disoccupazione, esodi, cassa integrazione e chiusure di piccole e medie imprese.
– Il PDL che critica il professore, qualche tempo fa lo reclamava leader della coalizione.
– L’UDC partito che si richiama ai principi cristiani (S. Francesco o Santa Inquisizione?) ha vantato la bontà della linea politica di “Macelleria Sociale”, continuando a sostenerla. In ogni caso l’UDC ha dimostrato almeno quella coerenza che manca agli altri due. La cosa veramente tragica è che andremo a votare col “porcellum” quella legge che giustamente il Capo dello Stato invitava i partiti a cambiare. Di questo si deve dare giustamente atto al Presidente Napolitano. Ora finita la bagarre candidature – a me a me… il seggio è mio e guai a chi me lo tocca!!! – ci sorbiremo un periodo di apparizioni televisive. I soliti: Daniela, Pierluigi, Rosy, il beato Silvio, ecc, ecc. che in tutte le trasmissioni possibili, ad esclusione dell’Amico dell’Ornitorinco, bucheranno i teleschermi. Prometteranno riforme, cambiamenti e per chi lavora spunterà il bel sol dell’avvenir. Nel frattempo l’esodato tira la cinghia e con lui il disoccupato e il cassintegrato. E chi lavora deve rigare diritto! Lo svuotamento dell’art.18 permetterà in ogni caso al datore di lavoro, di licenziarlo, delegando al giudice la possibilità di reintegrarlo o regalargli un indennizzo, finito il quale si arrangi come può. I grandi problemi inflazione, inquinamento, disoccupazione, dissesto idrogeologico, oppressione fiscale restano. Il prossimo esecutivo, in nome dell’emergenza, li lascerà lì. Nel frattempo aumenteranno bollette, RC Auto e chissà cos’altro. Un dato è certo, chi è in difficoltà continuerà ad esserlo, i sacrifici per i “soliti noti” non finiranno, e le banche continueranno a ricevere gli aiuti che andrebbero devoluti a famiglie e soggetti in difficoltà. L’unica speranza è che il prossimo Parlamento vari una legge elettorale degna di questo nome, restituendo all’elettore il suo diritto di scelta. Altra speranza è che alle prossime elezioni (amministrative e politiche) tanti partiti inizino a candidare massicciamente, operai, impiegati, contadini, massaie, ovvero anonimi cittadini comuni. Basta coi mestieranti della politica, sicuramente una saggia massaia al Ministero dell’Economia farebbe qualcosa di buono e soprattutto di sensato.

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