Per risolvere la crisi grillina Conte dovrebbe distribuire ai capi rivolta qualche poltrona.

di Alessandro Sallusti. Sull’implosione dei Cinque Stelle in corso si stanno scrivendo fiumi di parole per cercare di capire il perché e il percome della fiammata.

Si parla di divergenze di opinioni all’interno del gruppo dirigente, di duri e puri contro governisti, eccetera. Tutto vero, ma non escluderei che la spiegazione fosse assai più semplice e per nulla ideologica, come si vorrebbe invece fare credere.

Certo, le contraddizioni all’interno di un movimento nato anti-casta che si è fatto casta sono inevitabili.

Il punto è che qualcuno le contraddizioni le ha digerite in cambio di importanti ricompense, altri no.
I primi sono tutti coloro che hanno partecipato e stanno partecipando al banchetto del potere e della celebrità (da Di Maio a Fico, per intenderci); i secondi sono i tanti che al banchetto non sono stati invitati e che non ce la fanno più a stare a digiuno al fianco di amici che si abbuffano e brindano in continuazione.

Parliamo della maggioranza di deputati e senatori, segregati in Parlamento a schiacciare bottoni, usi ad obbedir tacendo, pena l’espulsione. Gregari esclusi dalla visibilità mediatica, e quindi dagli onori della cronaca utili a soddisfare l’ego, e privi degli agi che accompagnano la vita dei loro colleghi ministri e presidenti.

Fateci caso, tra i ribelli non ce n’è uno che abbia un ruolo all’interno del governo, del Parlamento o dei tanti organi dello Stato.

Di Battista, cui Grillo preferì due anni fa l’allora suo amico fraterno Di Maio come leader assoluto del Movimento, costringendolo all’esilio volontario per salvare la faccia, si è messo alla testa dei contestatori: basta inciuci – sostiene -, torniamo alle origini.

A me viene il dubbio che in realtà intenda dire: basta escludermi, voglio anche io un posto al sole perché sono stufo di girare come un gioppino a provare a scaldare gli animi freddini dei pochi elettori rimasti mentre voi pasteggiate alla grande.

Per risolvere la crisi grillina che minaccia la stabilità del suo governo, Conte dovrebbe fare una sola cosa: distribuire ai capi rivolta qualche ghiotto boccone di potere, vedrà che i lupi si faranno agnelli in men che non si dica.

Se invece pensa di cavarsela con le brioche, rischia di fare la fine di Maria Antonietta di Francia, ghigliottinata dal suo popolo.

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1 Response

  1. Giacomo-TO ha detto:

    Il problema non è “l’implosione dei grillini” ma la NECROSI POLITICA del Paese.
    Debito Pubblico, tassazione alle stella,…, sono dei tumori in crescita che nessuno si preoccupa di curare . L’arrivo di migliaia di Poveri non aiuta di certo la salita del PIL.
    L’Italia ha bisogno di lavoro, lavoro che crea l’impresa.
    Ma quale imprenditore di giudizio si stabilirebbe in Italia:Autoriciclaggio, burocrazia,…
    Deve esser proprio fuori di mela

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