Coronavirus, l’occasione per riprendere in mano la nostra vita e il nostro tempo.

di Yvan Rettore. In questi giorni, la natura ha avuto l’occasione di riprendersi un certo spazio grazie alla presenza più limitata dell’uomo su questo pianeta.
Il cielo è sempre più blu – come diceva il ritornello di un celebre brano – e in tante zone si riesce finalmente a vedere il sole, la luna e le stelle in tutta la loro magnificenza.
Specie nelle città in cui una cappa di smog era solita impedire la visione di quella straordinaria immensità che è il cielo.
Anche l’aurora, l’alba, il tramonto e la rugiada acquisiscono ogni giorno più colore e l’orizzonte ci riappare in una nuova veste più elegante e piacevole all’occhio.
Animali come cigni, delfini, anatre e altri si riaffacciano lungo i corsi d’acqua fino ad addentrarsi perfino nei centri abitati.
E ruscelli, canali, fiumi ritrovano la loro limpidezza dopo anni e anni in cui non vi si vedevano più manco i pesci.
Con l’arrivo imminente della primavera le nostre narici riscoprono piano piano l’ebrezza delle tantissime fragranze che essa offre e che per troppo tempo non sentivamo più perché i gas di scarico opprimevano qualsiasi altro tipo di odore.
Anche i rumori nel silenzio dei motori ritornano ad affacciarsi e a affinare il nostro udito.
Torniamo a cantare, a suonare, a riscoprire le voci di chi ci sta accanto magari in modo più originali e mai provati prima.
E la musica anziché essere un prodotto commerciale da visionare sullo smartphone diventa elemento di aggregazione e di gioia.
Alcuni dicono che il tempo si è fermato mentre io penso che invece sia tornato a presentarsi in funzione dei ritmi della natura di cui comunque facciamo parte.
Un tempo da assaporare maggiormente, con la lentezza, le cadenze naturali del giorno e la scoperta del nostro essere in una dimensione profondamente diversa da quella dell’uomo-consumatore.
Questa è l’occasione in cui possiamo goderci il tempo come elemento fondamentale della nostra vita e non come uno spazio da riempire sempre e comunque con una qualsiasi attività.
Scopriamo l’ozio, il dialogo con noi stessi e con chi ci sta accanto e facciamo le cose con calma, senza fretta, tanto non ci corre dietro nessuno.
Questo è vivere davvero e gran parte di noi si trova a disagio perché non ha mai conosciuto questa grande esperienza che è la vita in funzione di ciò che siamo e non di ciò che abbiamo o che potremo avere.
Non so quanto ci insegnerà questa pandemia attualmente in corso.
Forse la maggior parte di noi, una volta superata questa esperienza tornerà a correre anche più di prima.
Ma forse diversi di noi cominceranno invece a camminare lentamente, a fermarsi di tanto e a prendersi gli spazi che questa vita offre ogni giorno.
Per riprendere in mano la nostra vita e il nostro tempo, né più, né meno!

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