Pensioni. Entro l’autunno la riforma.

Riapre il tavolo tra governo e sindacati per la riforma del sistema pensionistico, specie in vista della fine della sperimentazione legata a Quota 100 che si esaurirà con la fine dell’anno.

Va dunque trovata in primis una soluzione che possa evitare che scatti dal 1° gennaio prossimo lo scalone di cinque anni, con relativo aumento dell’età pensionabile da 62 a 67 anni.

Infatti al netto di un intervento delle parti politiche, dal primo gennaio 2022 la legge Fornero, con il limite di 67 anni per l’uscita dal lavoro, tornerà operativa.

Diverse le ipotesi sul tavolo della trattativa governo-sindacati.

Da un lato i sindacati spingono per forme di flessibilità a partire dai 62 anni o, in alternativa, con 41 anni di contributi a prescindere dall’età.

Dall’altro il governo punta di fatto ad allargare l’Ape Social e a introdurre sconti per i lavori gravosi e per le lavoratrici attraverso l’Opzione-Donna.
Una sintesi dovrà comunque essere trovata per forza di cose entro l’autunno, quando l’intervento andrà inserito nella legge di Bilancio e sicuramente sarà una riforma in cui a ‘rimetterci’ – come sempre – saranno i lavoratori con pesanti penalizzazioni per ogni anno di anticipo e la liquidazione a rate!

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2 Responses

  1. Luigi FI ha detto:

    Con il sistema contributivo ogni lavoratore dovrebbe essere libero di andare in pensione quando e come vuole, tanto gli verrà corrisposta una pensione solo in base ai contributi versati, ma è ingiusto aspettare di riscuotere quanto versato a 67 anni!
    Quelli versati, sono i soldi dei lavoratori, e vanno restituiti quanto prima!

  2. Flavio Ezio ha detto:

    In ITALIA le riforme pensioni le hanno fatte:
    DINI (banchiere) – FORNERO (grande azionista del S.PAOLO).
    Se non siamo in grado di fare una riforma, imitiamo Paesi che hanno sistemi pensionistici funzionanti. IMITARE è meglio che mettere in piedi soluzioni pasticciate e dannose.

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