Pensioni, come funziona ‘Quota 100’?

Ci sono le pensioni tra i primi punti dell’agenda del governo Conte, e come prevede il contratto di governo M5S-Lega, l’esecutivo andrà avanti con la tanto sbandierata ‘Quota 100’ per superare la legge Fornero. Ma in cosa consiste ‘quota 100’ e come funziona?

Si tratta della possibilità per i lavoratori di andare in pensione quando la somma dell’età anagrafica e degli anni di contributi versati è pari almeno a 100. Possono poi essere previsti dei paletti riguardo all’età minima di uscita e a un minimo di anni di contribuzione. La fatidica ‘quota 100’ si dovrebbe, quindi, raggiunge sommando 36 anni di contributi e almeno 64 anni di anzianità. Se invece si hanno 41 anni di contributi versati, la soglia minima anagrafica per andare in pensione non viene considerata. Nel contratto pentaleghista c’è l’impegno a “provvedere all’abolizione degli squilibri del sistema previdenziale introdotti dalla riforma delle pensioni cd. ‘Fornero’, stanziando 5 miliardi per agevolare l’uscita dal mercato del lavoro delle categorie ad oggi escluse”. “Daremo fin da subito la possibilità di uscire dal lavoro – si legge nel testo – quando la somma dell’età e degli anni di contributi del lavoratore è almeno pari a 100, con l’obiettivo di consentire il raggiungimento dell’età pensionabile con 41 anni di anzianità contributiva, tenuto altresì conto dei lavoratori impegnati in mansioni usuranti”. Nel contratto si parla anche della necessità di “riordinare il sistema del welfare prevedendo la separazione tra previdenza e assistenza”. “Prorogheremo – scrivono 5S e Lega – la misura sperimentale ‘opzione donna’ che permette alle lavoratrici con 57-58 anni e 35 anni di contributi di andare in quiescenza subito, optando in toto per il regime contributivo”. Sui costi della riforma pensionistica lanciata da 5 Stelle e Lega è intervenuto nelle scorse settimane il presidente dell’Inps Tito Boeri . Permettere di andare in pensione con quota 100 tra età e contributi, come previsto dal contratto di governo, avrebbe un costo, secondo la stima di Boeri, di 15 miliardi per il primo anno e di un massimo di 20 miliardi all’anno per i successivi.

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