Pensionati italiani supertartassati!

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Non solo sarà sempre più difficile andare in pensione, non solo l’asticella del pensionamento è sempre più alta, non solo l’assegno previdenziale sarà sempre più magro, ma lo Stato pesca costantemente dal reddito degli anziani, che invece molti altri paesi europei provano a valorizzare, come potenziali consumatori forti. Fatto sta che in Italia abbiamo le tasse sulle pensioni pubbliche più alte d’Europa: su un assegno da 1500 euro al mese lordi, un pensionato italiano paga circa 4mila euro all’anno di tasse. In Germania, lo stesso pensionato, con lo stesso assegno, paga 39 euro all’anno di tasse. Praticamente, in Germania il prelievo fiscale è di fatto inesistente, e arriva al massimo allo 0,2%. In Francia l’aliquota massima per i pensionati il 5,2%, nel Regno Unito è il 7,2%, in Spagna è il 9,5%. E stiamo parlando di una pensione del triplo rispetto al minimo. In Francia, Spagna e Inghilterra, invece, chi ha l’assegno minimo di tasse non ne paga proprio. Facendo una proiezione, quindi, se il pensionato italiano con l’assegno da 1500 euro lordi paga 4000 euro, quello francese ne paga 1000, quello britannico ne paga 1500, quello spagnolo 2000. Lo studio è stato realizzato da Confesercenti.
I numeri: il prelievo fiscale sulla maggior parte dei 16,5 milioni pensionati italiani (quelli che hanno trattamenti compresi tra 1,5 e 3 volte il minimo) oscilla tra il 9% e il 20%. La ricerca di Confesercenti ha rivelato che su una pensione di 9661 euro all’anno (700 euro netti al mese, 1,5 volte il minimo) un pensionato paga di Irpef il 9,17%. Su un trattamento da 19322 euro all’anno (3 volte quello minimo, sono 1200 euro al mese) si paga il 20,7% di tasse. 
Quelli illustrati sono dati nazionali. Ma ad ogni pensionato bisogna aggiungere anche le addizionali locali Irpefcomunale e regionale, che negli anni sono cresciute ovunque, e non sono più una quota trascurabile del prelievo fiscale, e che non fanno che aumentare il divario tra i pensionati italiani, supertartassati, e quelli europei.Un altro aspetto singolare, evidenziato da Confesercenti, è che il pensionato paga più Irpef del lavoratore dipendente che ha lo stesso reddito, e che il divario aumenta con il diminuire della pensione. Quindi chi ha un assegno di 1500 euro al mese lordi paga 72 euro in più rispetto al lavoratore con lo stesso stipendio, e chi ha una pensione poco sopra il minimo paga addirittura 131 euro in più.Il problema, ovviamente, non è scatenare una guerra tra poveri e mettere contro pensionati e dipendenti, ma denunciare  come spesso fanno le statistiche Ocse ed Eurostat – che il prelievo sui redditi fissi (dipendenti e pensionati) è ormai insostenibile. 

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