Pensionati italiani supertartassati!
I numeri: il prelievo fiscale sulla maggior parte dei 16,5 milioni pensionati italiani (quelli che hanno trattamenti compresi tra 1,5 e 3 volte il minimo) oscilla tra il 9% e il 20%. La ricerca di Confesercenti ha rivelato che su una pensione di 9661 euro all’anno (700 euro netti al mese, 1,5 volte il minimo) un pensionato paga di Irpef il 9,17%. Su un trattamento da 19322 euro all’anno (3 volte quello minimo, sono 1200 euro al mese) si paga il 20,7% di tasse.
Quelli illustrati sono dati nazionali. Ma ad ogni pensionato bisogna aggiungere anche le addizionali locali Irpef, comunale e regionale, che negli anni sono cresciute ovunque, e non sono più una quota trascurabile del prelievo fiscale, e che non fanno che aumentare il divario tra i pensionati italiani, supertartassati, e quelli europei.Un altro aspetto singolare, evidenziato da Confesercenti, è che il pensionato paga più Irpef del lavoratore dipendente che ha lo stesso reddito, e che il divario aumenta con il diminuire della pensione. Quindi chi ha un assegno di 1500 euro al mese lordi paga 72 euro in più rispetto al lavoratore con lo stesso stipendio, e chi ha una pensione poco sopra il minimo paga addirittura 131 euro in più.Il problema, ovviamente, non è scatenare una guerra tra poveri e mettere contro pensionati e dipendenti, ma denunciare – come spesso fanno le statistiche Ocse ed Eurostat – che il prelievo sui redditi fissi (dipendenti e pensionati) è ormai insostenibile.
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