Palombelli, polemica sul coronavirus: “Più morti al nord perché più ligi?” E il Sud insorge! Ma non è questo il momento delle polemiche… di Yvan Rettore

di Yvan Rettore. Giorni fa, Barbara Palombelli, conduttrice del programma TV “Stasera Italia”, in un confronto col Sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, gli ha fatto le seguenti domande:
“Il 90% dei morti è nelle regioni del Nord. Cosa può esserci di diverso? Persone più ligie, che vanno tutte a lavorare?”

Questo ha suscitato una valanga di reazioni negative sui social, spesso con tanto di offese e ingiurie nei confronti della Signora Palombelli.
Pronta la replica di quest’ultima:
“La libertà di opinione è sacra. La diffamazione via web è un reato. Tutti i post e gli autori contenenti ingiurie, calunnie e diffamazioni vengono e verranno identificati e chiamati a rispondere in sede civile di quanto hanno scritto. I miei avvocati sono al lavoro. Estrapolare una frase da un contesto in cui si parlava esclusivamente della tragedia di Bergamo, travisandone il contenuto, è un’operazione scorretta. Di tutto il resto si occuperanno polizia postale, magistratura e avvocati. Venerdì sera si parlava dei bergamaschi e del loro senso del dovere e del lavoro… di andare a lavorare anche con la febbre. Con il sindaco Gori e gli ospiti in collegamento ci si chiedeva come mai proprio Bergamo fosse la città martire, se le aziende aperte fossero state, insieme alla partita giocata col Valencia, responsabili di questo dramma… qualcuno ha capito male e ha montato una immaginaria tempesta… non è il momento delle polemiche, non risponderò a nessuno.”

Dopo averla letta, mi sono sentito di commentare sul sito di Fanpage quanto segue:
“La libertà di opinione è sacra”, questo è ovvio. Però sarebbe meglio se la Signora Palombelli si esprimesse con più accortezza in futuro, sia perché gestisce un programma televisivo seguito da centinaia di migliaia di persone, sia perché è facile nell’era dei social essere travisati rispetto a ciò che si intendeva davvero dire.

Vi sono stati casi in cui personaggi del mondo radiotelevisivo sono stati querelati per molto meno. Quindi se è vero che nulla le vieta di presentare tutte le denunce che vuole è anche vero che rischia una valanga di controdenunce. In un momento come questo ritengo che sarebbe stato invece preferibile limitarsi a dire chiaramente cosa si intendeva esprimere evitando di fare azioni legali, a maggior ragione in un momento come questo in cui l’Italia deve orientare tutte le risorse che ha nella lotta contro il virus da un parte e nel sostenere il sistema sociale ed economico dall’altra.

Per il resto non ho nulla da obiettare sul fatto che i bergamaschi siano dei grandi lavoratori, ma vorrei ricordare alla Signora Palombelli che i casi di assenteismo registrati specie nel settore pubblico si sono verificati (e si verificano) alla grande anche al Nord e che se questi è diventato la colonna portante a livello finanziario ed economico del Paese lo deve in gran parte alla emigrazione di milioni di lavoratori meridionali.

Attualmente, da settentrionale vivo in Puglia e se tanta gente non può essere ligia al lavoro è perché purtroppo spesso non vi è occupazione. Però anche qui vi sono un sacco di persone che non si tirano mai indietro se c’è da lavorare: da chi si sveglia alle 5 del mattino a chi va a lavorare nei campi per pochi euro attraverso il famigerato caporalato.

Quindi, detto questo, pregherei la Signora Palombelli di esprimersi in modo più chiaro in futuro e di evitare di minacciare di fare azioni legali in questo periodo, perché le istituzioni in questi giorni hanno ben altre priorità e devono tutte essere coinvolte massiciamente nell’emergenza in atto.

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