Ogni anno 565miliardi di euro di cibo finiscono nella spazzatura!

Ci sono sprechi e sprechi. Ci sono gli sprechi imputabili a chi occupa posizioni di comando per il solo fatto che percepisce retribuzioni spropositate rispetto a quello che rende in cambio all’umanità e che sciupa i denari pubblici in maniera in appalti, commesse e acquisti poco chiari. E poi ci sono gli sprechi riconducibili a ciascuno di noi quando magari con troppa superficialità lasciamo aperte le finestre con i condizionatori o i termosifoni accesi, oppure gettiamo nella spazzatura il cibo che avanza in tavola. Ogni anno il costo economico dello spreco alimentare durante il percorso dal sito di produzione alla cucina è stato calcolato in 565 miliardi di euro. In concreto il volume globale del cibo commestibile buttato via è pari a 1,3 miliardi di tonnellate. E’ quanto emerge dal “Rapporto sulle conseguenze ambientali dello spreco di prodotti alimentari” presentato dalla Fao. Ma i costi che preoccupano di più sono quelli ambientali: per produrre cibo, che poi finisce nella spazzatura, vengono emesse 3,3 miliardi di tonnellate di CO2, più del doppio di quelle causate dai trasporti su strada degli Stati Uniti e appena dopo le emissioni di gas serra prodotte da Usa e Cina. L’impatto sull’ambiente purtroppo non si limita ai gas serra, ma coinvolge anche la qualità del suolo, le riserve d’acqua e la biodiversità. In particolare, l’agricoltura intensiva, che non consente periodi di riposo per i campi, diminuisce la fertilità dei terreni e induce all’uso di fertilizzanti chimici che, a loro volta, provocano inquinamento e riducono le terre coltivabili. Stesso spreco per l’acqua: se ne sciupa una quantità pari a circa 250 chilometri cubi, è come se si prosciugasse il lago di Ginevra o si usasse tutta l’acqua che ogni anno si riversa nel Volga. Impressionante poi l’ecatombe di pesci ributtati in mare dopo essere stati pescati con la pesca a strascico: si parla del 70% del pescato. Secondo le stime Fao, il mondo si troverà a dover aumentare la produzione alimentare del 60% entro il 2050 a causa del continuo e altrettanto sconsiderato aumento della sua popolazione e della sua domanda di cibo. Insomma, produciamo più di quanto riusciamo a consumare. E il fatto scandaloso è che il di più non va a alimentare gli oltre 900milioni di affamati, ma finisce dritto nella pattumiera!

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